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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Mamma nei locali e figli in auto a dormire, l’ex marito la offende e va a processo

Continua la guerra giudiziaria tra coniugi. La donna condannata per abbandono di minore accusa l’ex di molestie sui social e di aver coinvolto i figli. Chiesto risarcimento di 30mila euro

LECCE - Torna in aula, stavolta indossando i panni della vittima, la 40enne residente in un comune nelle vicinanze di Casarano che solo qualche giorno fa ha rimediato in appello una condanna a un anno di reclusione (pena sospesa) per abbandono di minore, in particolare per aver lasciato dormire in auto i figlioletti, un maschietto (oggi di diciassette anni) e una femminuccia (di tredici), per raggiungere gli amici nei locali sul versante ionico.

Il processo dove era imputata per tre episodi avvenuti nel 2012 e rispetto ai quali si è sempre difesa sostenendo di non aver mai perso di vista i piccoli, era nato dalla denuncia sporta dal marito, di 51 anni, che prima si era rivolto a un investigatore privato. Adesso, però, è lei a portare l’ex in tribunale, accusandolo di molestie. Sotto la lente del giudice Maddalena Torelli sono finiti i pesanti insulti ricevuti, come donna e madre, dal gennaio 2018, sui social: numerosi post pubblici su facebook e messaggi su whatsapp impostati come “storia” o “status”, quindi visibili a tutti i contatti. Ma non finisce qui. Perché l’uomo avrebbe coinvolto anche i figli. Alla bambina, in particolare, avrebbe mostrato la locandina sull’inchiesta per abbandono di minore appesa a un’edicola, affermando: “Hai letto? Là della mamma si parla…”, incaricandola poi di riferire alla madre di essere una poco di buono.

Secondo l’accusa, inoltre, il 51enne avrebbe pubblicato su facebook un articolo di giornale sempre riguardo al procedimento che la riguardava e un video dove con la compagna e alcuni amici avrebbe intonato una canzone contro di lei.

Nella prima udienza, l’imputato ha chiesto (attraverso l’avvocato Anna Maria Ciardo) l’oblazione (che prevede il versamento di una somma di denaro allo Stato per estinguere il reato), ma il giudice ha subordinato l’accoglimento dell’istanza al risarcimento del danno, aggiornando il processo al 17 marzo. La donna, parte civile, mediante il nuovo difensore (l’avvocato Stefano Stefanelli) ha chiesto 30mila euro (dieci a testa per se e i suoi figli).

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