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Cronaca

C'è chi dice no. In migliaia per salvare gli ulivi dalla "condanna a morte" per Xylella

Successo della manifestazione promossa da diverse associazione salentine contro l'abbattimento delle piante infette da Xylella fastidiosa e l'impiego di prodotti chimici contro i vettori. Nel cuore di Lecce sono arrivati da tutta la Puglia per chiedere di salvare gli alberi che sono anche il simbolo di un territorio

LECCE - In una piazza affollata da migliaia di persone, trova voce unitaria il variegato mondo dell'ambientalismo pugliese. L'imperativo che ha spinto associazioni, gruppi civici, semplici cittadini a riempire piazza Sant'Oronzo a partire dalle 15 è quello di fermare in tempo l'abbattimento degli ulivi infetti (o presunti tali) previsto dal piano operativo affidato al commissario all'emergenza Giuseppe Silletti per tentare di arginare il fenomeno del disseccamento rapido del legno che, dalle prime segnalazioni di quattro anni addietro sul versante gallipolino, è avanzato fino a lambire la provincia di Brindisi e, nel caso di Oria, anche a superarlo. 

Non ci sono evidenze scientifiche inoppugnabili che l'eradicazione delle piante, come imposto da un'Europa nella quale giocano un ruolo importante gli interessi dei paesi concorrenti per la produzione di olio, possa fermare l'epidemia: si è ben più convinti che le corrette pratiche agronomiche siano in grado di permettere agli ulivi di rigenerarsi. No all'utilizzo di pesticidi, dunque, ma spazio alla ricerca scientifica indipendente verso un rimedio naturale. D'altra parte decine di aziende biologiche sono già pronte a dare battaglia sul fronte giudiziario all'utilizzo di molecole chimiche. 

Non è quindi solo una manifestazione di protesta, quella odierna, ma anche di proposta di una via diversa da quella ufficiale nella consapevolezza che l'ecosistema salentina sia già sottoposto ad una pressione non più aggravabile. Ne è convinto ad esempio il professor Giuseppe Serravezza, oncologo di lungo corso e presidente della sezione provinciale della Lega italiana per la lotta ai tumori. E' suo uno degli interventi più acclamati, dal palco naturale sul quale si succedono rappresentati delle associazioni che hanno organizzato e sostenuto l'iniziativa: dal Centro Servizi Volontariato Salento a Pacelink, dal Forum Ambiente e Salute a Spazi Popolari, dalla stessa Lilt alla Casa delle agricolture Tullia e Gino. Ci sono anche artisti - tra questi i Sud Sound System, ma non solo - e adesioni dal mondo della cultura e dello spettacolo sono arrivate da più parti. 

Ma la difesa dell'integrità del paesaggio rurale salentino diventa vessillo anche degli attivisti brindisini del comitato No al carbone e uno striscione attesta anche la presenza di ambientalisti di Bitonto. Sono venuti da Foggia e da Taranto, oltre che da decine di centri delle provincia di Lecce. Una bandiera della Grecia, sorretta dal rappresentante della comunità ellenica, allarga idealmente la portata della vicenda a tutto il Mediterraneo. Discreta e in borghese la presenza di esponenti politici: c'è anche Antonella Laricchia, la giovane candidata alla presidenza della Regione Puglia del Movimento Cinque Stelle. Non ci sono bandiere di partito, come auspicato, anzi, il risentimento pare indirizzato soprattutto al governo regionale e alle sue tergiversazioni e contraddizioni: si ripropongono le polemiche sulle politiche ambientali in tema di fotovoltaico, di gasdotto, di scarichi a mare. Fa capolino più volte il sospetto di un'introduzione volontaria del batterio, nell'ambito di una speculazione economica di qualche multinazionale, ma anche quello di un deliberato disegno di danneggiamento del comparto olivicolo locale.

I volti di un presidio a difesa di un simbolo

La sfida vero è però quella contro il tempo: il provvedimento cautelare del Tar di Lecce che ha trovato fondate le rimostranze di due produttori di Oria non ferma il piano operativo di Silletti. C'è da considerare anche l'insistenza delle richieste di intervento da parte delle associazioni di categoria che temono che la produzione venga compromessa dall'estensione dell'epidemia.  Domani, presso l'aula Fermi di Ecotekne ci sarà la presentazione del cluster tecnologico regionale per la diagnosi precoce e il trattamento di Xylella, promosso dall'assessorato regionale allo Sviluppo economico e da Coldiretti Puglia. E sempre domani, ma alle 19, è prevista la partenza della Via Crucis di 5 chilometri da Gagliano del Capo fino alla basilica di Leuca: un'iniziativa promossa da cinque vescovi del Salento per manifestare la propria attenzione e preoccupazione per una questione che rischia di marchiare a fuoco un territorio già assalito dalle conseguenze della crisi economica.

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