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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Costruisce parchi fotovoltaici nel Salento, ma multinazionale evade 30 milioni di euro

Una società spagnola, con sede legale a Roma, ha operato soprattutto nel Salento: ma ha "dimenticato" di comunicare ricavi per 160 milioni di euro

LECCE – Una maxi evasione fiscale.  Centosessanta milioni di euro, dei quali 30 sarebbero dovuti finire nelle casse dello Stato. Tanti i ricavi che un’azienda, specializzata nel settore del fotovoltaico, non ha dichiarato allo Stato. A trasgredire la legge, una ditta spagnola, con sede legale a Roma, ma che ha operato in passato soprattutto nel Salento. La scoperta è stata effettuata dai finanzieri di polizia tributaria del comando leccese, dopo un incrocio di dati sul gruppo societario che ha installato pannelli fotovoltaici in particolar modo nelle zone di Nardò, Galatone e l’hinterland leccese. La Procura della Repubblica di Lecce, assieme agli uffici di Roma, ha avviato un’indagine già a partire da un anno addietro. Poi, nel corso del tempo, i finanzieri hanno rilevato tutti i documenti dallo studio di commercialisti che si occupavano della contabilità della società, a Lecce. I professionisti salentini sono però completamente estranei alla vicenda. Ad insospettire gli inquirenti, delle iniziali irregolarità fiscali nell’importazione di pannelli fotovoltaici dai Paesi esterni all’Unione europea.

Le indagini, proseguite su delega della Procura della Repubblica di Roma, dove è stato trasferito il fascicolo a seguito del fallimento delle due società, hanno accertato come il gruppo multinazionale, nata a Madrid, esercitasse la propria attività sullo Stivale in totale evasione d’imposta. Conferma che è arrivata grazie alle successive indagini: quando cioè accertamenti bancari, e i riscontri presso fornitori e committenti hanno dimostrato come la società spagnola, dovendo realizzare sul territorio nazionale impianti fotovoltaici di rilevante valore economico, aveva costituito società italiane con il preciso intento di servirsene per una organizzazione più strutturata nello Stivale. Ma mai dichiarata al fisco.

Il legale rappresentante della società spagnola, e amministratore di quelle italiane, è stato denunciato per omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali. Sono in corso accertamenti patrimoniali eseguiti in collaborazione con gli uffici iberici. Secondo la strategia pianificata dall’indagato, le due società italiane avrebbero operato nel seguente modo: una società avrebbe dovuto ricercare i clienti interessati alla realizzazione di impianti fotovoltaici di rilevanti dimensioni. L’altra, invece, avrebbe avuto il ruolo di realizzare i parchi fotovoltaici. I contratti, stipulati con i committenti degli impianti e i fornitori dei beni e dei servizi, in realtà venivano solo formalmente sottoscritti dalle società italiane che, prive di uomini e mezzi necessari all’adempimento delle obbligazioni assunte, di fatto agivano sotto il controllo e nell’esclusivo interesse della capogruppo spagnola.

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