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Cronaca

Finto olio extravergine nel basso Salento. Scatta maxi sequestro di "oro verde"

Il Nas ha sequestrato otto tonnellate di "oro verde" da stabilimenti e oleifici del Casaranese. Su 12 controllati, quattro sono finiti nei guai: duemila chili, provenienti da Grecia e Spagna, erano spacciati per prodotto italiano. Altri 8mila sprovvisti delle indicazioni sulla provenienza. Cinque le denunce, multe per migliaia di euro

LECCE  - Mentre al fronte si combatte la guerra contro la Xylella, 12 oleifici della zona del Casaranese  sono finiti nella rete dei controlli dei carabinieri del Nas di Lecce, il Nucleo antisofisticazione e sanità, guidati dal tenente Antonio Murrone. Circa duemila chilogrammi di olio d’oliva extravergine comunitario, ma venduto come italiano, è finito nelle mani dei militari assieme ad altre sei tonnellate di olio comunitario sprovvisto delle  indicazioni sui contenitori obbligatorie per legge.

Durante i numerosi controlli a frantoi e aziende specializzati nell'imbottigliamento di olio d’oliva del Tacco, gli uomini del Nas ne hanno scoperti quattro non in regola:  acquistavano da un grossista della zona olio extravergine di oliva comunitario, proveniente principalmente da Grecia e Spagna, per poi confezionarlo e venderlo come olio extravergine di oliva cento per cento italiano. L'attenzione è stata focalizzata su quel grossista,  che non ha tuttavia alcuna responsabilità penale, per poi risalire ai produttori.

La frode è stata scoperta attraverso le verifiche sui documenti di acquisto e sui recipienti utilizzati per il confezionamento e anche tramite le analisi di laboratorio.
 Così due tonnellate di miscele di olio etichettato come “extravergine di oliva made in Italy” assieme alle altre sei tonnellate di olio, contenute in silos e fusti privi delle indicazioni relative alla categoria e provenienza.

Tutti i dati relativi agli acquisti di olio, i recipienti nei quali viene conservato e il numero del silos vanno indicati al Sian, il Sistema informativo agricolo nazionale, una sorta di registro che censisce tutto il quantitativo di "oro verde" nello Stivale. Informazioni che, stando ai controlli, erano del tutto assenti o, nel peggiore dei casi, fasulle. I militari hanno denunciato cinque persone per frode in commercio e fatto scattare sanzioni amministrative per diverse migliaia di euro.

Il sopralluogo del Nas nei frantoi

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