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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Mennitti: "Autostrada a pagamento da Lecce a Bari"

Il primo cittadino di Brindisi, con una lettera aperta, ha interpellato Perrone ed Emiliano per la realizzazione di una tratta a servizio della viabilità del Grande Salento. Vi sarà l'adesione?

Migliorare la viabilità e i collegamenti dei territorio del Grande Salento? Una priorità da sempre. E se si realizzasse una vera e propria autostrada a doppia corsia e con tanto di casello e magari con autogrill a corredo per non farsi mancare proprio nulla? La proposta non sembra tanto ipotetica se è vero come è vero che proprio in questi giorni il Piano Strategico dell'Area Vasta di Brindisi sta prendendo in seria considerazione l'ipotesi di studiare sia la fattibilità che la effettiva progettazione di una tratta autostradale a pagamento che colleghi Bari a Brindisi ed a Lecce. E viceversa. Una proposta che lo stesso primo cittadino brindisino, Domenico Mennitti, ha per così dire formalizzato appena oggi con una lettera aperta inviata (per la doverosa conoscenza e valutazione) ai colleghi sindaci di Bari, Michele Emiliano, e di Lecce, Paolo Perrone. E ancora più in là, destinatari della missiva anche il Presidente del Consiglio dei Ministri, Silvio Berlusconi e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Si tratta di un primo passo verso l'apertura di un dibattito e sulla valutazione di un progetto che potrebbe contare anche sui finanziamenti rivenienti di fondi strutturali 2007-2013 e che una volta raccolto il consenso delle amministrazioni interessate passerebbe al coinvolgimento dell'amministrazione dell'Anas e all'avvio delle procedure per il project financing dell'investimento complessivo.

Di seguito il testo integrale della lettera sottoscritta dal primi cittadino di Brindisi, Mennitti: "Egregi Signori, la parte meridionale della Puglia tende, con grande evidenza, ad articolarsi lungo una direttrice di sviluppo che si identifica con i tre grandi nodi urbani di Bari, Brindisi e Lecce. L'altra direttrice esistente è quella che collega direttamente Bari a Taranto. Il territorio della provincia di Brindisi, in particolare, rappresenta un'area assai vasta all'interno della quale si infittiscono relazioni economiche collegate al consolidamento delle presenze industriali tradizionali, ma anche promosse da notevoli sviluppi delle attività turistiche e delle attività terziarie e commerciali in senso più lato. Queste relazioni generano un ampio volume di traffico locale che si affianca a quello generato dalle lunghe percorrenze che, provenendo dalla direttrice tirrenica (attraverso l'autostrada Napoli - Bari) o da quella adriatica (attraverso la Pescara - Bari), vengono canalizzate sulla viabilità libera esistente tra Bari e Lecce. Va inoltre considerata la rilevanza che l'opera assume nel quadro del potenziamento dei collegamenti tra gli aeroporti di Brindisi e Bari, per i quali si profila la organizzazione di una attività integrata.

Si manifestano, in altre parole, le condizioni canoniche per immaginare la creazione di una struttura di grande viabilità tra Bari e Lecce, che assorba i volumi di lunga percorrenza e che, nel medesimo tempo, lasci più libere e più sicure le infrastrutture locali già esistenti. In questi casi, infatti, vale la pena di testare la fattibilità di infrastrutture che non si sovrappongano ai vecchi tracciati esistenti, ma si articolino in una prospettiva di complementarietà. Fattispecie che riduce notevolmente anche i costi di realizzazione delle nuove infrastrutture, essendo la creazione ex novo di un tracciato veloce meno onerosa della trasformazione progressiva di tracciati esistenti e già saturi di volumi di traffico locale. In questa prospettiva di medio e lungo periodo, il piano strategico di area vasta brindisina prende in considerazione l'ipotesi di studiare sia la fattibilità che la effettiva progettazione di una tratta autostradale a pagamento che colleghi Bari a Brindisi ed a Lecce. Vi chiederei di condividere le finalità e la realizzazione del progetto e di sostenere le ragioni dello stesso nell'ambito degli interventi che potranno essere finanziati dal ciclo delle politiche di coesione 2007/2013. Il fabbisogno delle risorse necessarie dovrebbe essere contenuto nel 20% del totale per quanto riguarda l'impegno dei tre Comuni promotori e della Regione. Per il rimanente fabbisogno dell'80% si ritiene possibile trovare forme di partnership finanziaria nell'Anas e nell'interesse di gruppi imprenditoriali privati, attraverso le tecniche della finanza di progetto. Una volta raccolto il consenso delle amministrazioni da voi rappresentate su questo complesso di proposte, di merito e di metodo, investiremo di comune intesa l'amministrazione dell'Anas delle valutazioni necessarie e dell'avvio delle procedure per il project financing dell'investimento complessivo. Con i più cordiali saluti".

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