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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Mercedes e migliaia fra euro e dollari: una trentina i probabili usurati

Indagato un filippino 53enne, ufficialmente disoccupato. Le indagini dei carabinieri partite da tre quaderni manoscritti con scritture contabili. Le vittime, connazionali

LECCE – Una Mercedes classe A, le tasche straripanti di soldi in contanti e nessun lavoro. Risulta a tutti gli effetti disoccupato. E così devono essere parsi troppi, davvero troppi 7mila e 400 euro, ai quali aggiungere 4mila e 500 dollari statunitensi (al cambio attuale, poco meno di 3mila e 800 euro, per un totale, dunque, di 11mila e 900 euro). Tutto quel fiume di denaro era nelle mani di E. P. P., 53enne. L’uomo è un cittadino delle Filippine originario di Aparri, una municipalità della provincia di Cagayan. Ma come tanti suoi connazionali abita a Lecce. E ora è indagato con le ipotesi di reato di usura ed esercizio abusivo di attività finanziaria.

E’ stato rilasciato dopo una serie di accertamenti, ma le indagini dei carabinieri della compagnia di Lecce, di sicuro, continueranno. La vicenda, infatti, apre scenari inquietanti in un mondo, quello composto dalla comunità filippina, silenzioso, quasi ermetico, per quanto fortemente radicato in città da interi decenni, dove i più lavorano, spesso a servizio delle famiglie locali, e sono molto apprezzati per il loro impegno.

E’, di fatto, una delle comunità straniere che da più tempo sosta nel Salento, tanto che a Lecce risulta la più nutrita. Secondo i dati ufficiali dell’ultimo censimento Istat, risalenti al 1° gennaio, i filippini nella capitale del barocco sono in tutto 841 (367 maschi e 474 femmine), tanto da rappresentare il 12,03 per cento del totale degli stranieri in città. Un dato da tenere in debita considerazione, perché a colpire è, ora, il numero di filippini nella lista del 53: si aggira attorno alla trentina.  

L’uomo è stato fermato in modo pressoché casuale la mattina del 22 novembre dai carabinieri del Nucleo operativo radiomobile di Lecce. Si aggirava in pieno centro, in via Oberdan, e il soggetto nell’auto è parso sospetto. La perquisizione che n’è seguita ha però fatto sgranare gli occhi ai militari, che di certo non pensavano di trovare tanto denaro in contanti.

Il 53enne non ha dato alcuna spiegazione a riguardo, ma più di lui hanno parlato tre quaderni manoscritti con scritture contabili. Da lì sono partite indagini proseguite per l’intero pomeriggio, stando alle quali avrebbe esercitato nei confronti, come detto, di almeno una trentina di connazionali, l’esercizio abusivo di attività finanziaria, con tassi superiori alla soglia di usura. L’intera somma è così finita sotto sequestro con i quaderni. Le investigazioni vanno avanti.

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