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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Lizzanello

Cocaina, una Beretta, soldi a fiumi e il mistero di due giacche dell'Arma

A Merine i carabinieri hanno arrestato un 38enne già noto. La droga, in pietra, la pistola con caricatore munizioni, insieme ai soldi, su un terrazzino, infilati fra una borsa e un paio di scarpe. Ma la sorpresa sono state le divise

MERINE – Cocaina e una pistola calibro 9 nella borsa, soldi, tanti soldi, per oltre 8mila euro, infilati in un paio di scarpe e il mistero di due giacche della stessa foggia di quelle indossate dagli uomini dell’Arma nascoste nel locale caldaia. In carcere, dopo una perquisizione d’iniziativa dei carabinieri della Sezione radiomobile di Lecce, è finita una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, Graziano De Fabrizio, di Merine. I militari, è il caso di dire, gli hanno guastato la festa, visto che compie 38 anni proprio oggi, nel carcere di Lecce, dov’è stato ristretto su ordine del pubblico ministero di turno, Alessandro Prontera.

Armi erano ciò che, principalmente, i carabinieri cercavano in una villetta della popolosa frazione di Lizzanello, dopo un’attività info-investigativa. E invece hanno scovato davvero molto di più. Cogliendo De Fabrizio di sorpresa, tanto che non è riuscito a far sparire quanto di compromettente aveva in casa. A partire da due ospiti, uomini anche loro di Lizzanello, che, ovviamente, non avevano alcun motivo autocertificabile per trovarsi lì. Per loro, dunque, l’inevitabile denuncia per aver violato il provvedimento emanato dal Governo in tempo di crisi a causa della pandemia di Covid-19.

Il Covid-19 non frena le indagini

Se il grosso delle forze dell’ordine in questi giorni è giocoforza impegnato in controlli serrati sui movimenti dei cittadini nelle strade, nondimeno indagini più mirate si sono bloccate. De Fabrizio potrebbe aver pensato di essere relativamente tranquillo, in questo periodo, ma i carabinieri lo tenevano comunque d’occhio. E quando ieri, a sorpresa, si sono affacciati alla porta, pare non abbia aperto subito. Si sospetta, allora, che abbia prima cercato di nascondere alla bell’e meglio droga, pistola, soldi e munizioni in una borsa da donna nera su un terrazzino, peraltro inaccessibile in modo normale, ma solo scavalcando, e chiudendo poi la tapparella.

Il nascondiglio improvvisato, però, non ha colto di sorpresa i carabinieri che, iniziata una perquisizione, quando sono arrivati in una camera da letto, sollevando la tapparella, hanno notato la borsa in basso, riposta in un angolo. Con un balzo, l’hanno recuperata, scoprendo che dentro c’erano un involucro contenente cocaina pura, in pietra, per 115 grammi, bilancino, forbici e altro materiale per il confezionamento, ma anche una pistola Beretta calibro 9 con matricola abrasa e, a parte, avvolto in carta per il pane, anche un caricatore e cinque colpi calibro 9x21. E il denaro? Sempre nella borsa, arrotolato dentro due scarpe: 8mila 530 euro in vari tagli. Una bella sommetta.

L'inquietante scoperta delle divise

La sorpresa più grossa, però, che li ha lasciati perplessi, l’hanno avuta quando hanno verificato se fosse nascosto qualcosa anche nel locale caldaia. E qui, appese, c’erano due giacche, una a vento e un’altra ordinaria, in tutto e per tutto simili a quelle che usano i carabinieri. De Fabrizio non avrebbe saputo giustificarne il possesso in modo convincente, sostenendo in modo vago di averle trovate nelle campagne. Che le abbia fatte confezionare di proposito? E quale l’impiego? Facile immaginare scenari ben poco leciti, anche se per ora non si può avanzare alcuna ipotesi precisa. In ogni caso, anche le giacche sono finite fra il materiale sequestrato per eventuali approfondimenti investigativi.

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