LECCE – Violento e minaccioso contro i genitori, tanto da arrivare a farli fuggire da casa, in un’occasione, e ricevere, da loro, esasperati dalle vessazioni e dalle continue richieste di denaro, una denuncia. Antonio Capoccia, 43enne, leccese è stato tratto in arresto nella tarda serata di ieri. Nel pomeriggio, i genitori, non potendone più degli atteggiamenti intimidatori e dei soldi pretesi per acquistare alcolici, hanno deciso di contattare le forze dell’ordine. Fermato dai poliziotti delle volanti, al momento del controllo avrebbe opposto una strenua resistenza, dichiarando anche di essere sprovvisto di documenti ed esibendo solo la tessera fiscale.

I poliziotti hanno svolto a fatica una perquisizione, per la forte riluttanza, con un’aggressività accentuata dallo stato d’ebbrezza. Capoccia è stato quindi condotto negli uffici della questura, ma oltre ad offendere e minacciare di morte gli agenti, in stato di agitazione crescente, ha anche, colpito il plexiglass dell’auto di servizio. A quel punto, i poliziotti hanno dovuto usare maniere forti per condurlo all’interno, dato che il 43enne si dimenava e cercava di divincolarsi e di colpirli. Nella tarda serata, in questura si sono poi presentati i genitori, che hanno formalizzato la denuncia, raccontando i numerosi episodi di minacce ed estorsioni attuate per ottenere denaro da spendere nell’acquisto di sostanze alcoliche.

Capoccia è risultato incurante agli obblighi disposti in passato dal gip Vincenzo Brancato, reiterando i suoi comportamenti violenti nei confronti dell’anziana coppia. L’uomo, a seguito di altri reati, è stato anche invitato a sottoporsi presso l’Asl a terapie riabilitative, rifiutandole e aumentando l’aggressività verbale e fisica, anche nei confronti della convivente.  Tant’è che, per quest’ultimo episodio, era stato condannato nel 2008, mentre per minacce nei confronti delle forze dell’ordine, era stato denunciato il 22 marzo scorso. In quell’occasione fu anche trovato alla guida di un veicolo in stato di ebbrezza.