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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Galatone

Minacce e botte a scuola, "giochi" finiti per i bulli

Minacciavano di continuo studenti e ragazzi a scuola e per strada. A Galatone il branco del terrore è stato bloccato dai carabinieri dopo l'ennesima bravata finita con due ragazzi spediti in ospedale

Il fenomeno del bullismo riaffiora in Provincia con un episodio, avvenuto nella serata di ieri a Galatone, concluso con un arresto e tre denunce di un branco avvezzo ormai da tempo a rimanere impunito per le proprie bravate. La classica punta di un iceberg rotto dal coraggio di un componente del gruppetto di minorenni preso a tiro dalla baby-gang, davanti a sguardi indifferenti di decine e decine di passanti, testimoni oculari della violenza. Tre ragazzini di appena 10 anni, come ogni pomeriggio, si erano ritrovati in via Benvenuto Cellini a Galatone per tirare due calci al pallone e ogni tanto alternarsi alla guida di una bibicletta per un giro nelle vie del paese. La spensieratezza e la tranquillità sono state interrotte dal brusco arrivo dei bulletti, tre di 13 anni ed uno di 15, in vena di attaccar briga. "Dammi il cellulare", ha intimato il più grande del gruppo con aria da spaccone ad uno dei ragazzini che ha fatto appena in tempo a naconderlo nelle tasche e ad accampare il pretesto di non averlo con sè.

I bulli, però, si sono allontanati portandosi via la bicicletta, inseguiti dalle vittime. La strada si è trasformata in un ring da combattimanto perchè la gang ha sfidato il terzetto ad un duello, per riavere indietro la bicicletta, con il più grosso e tarchiato dei bulli, un 13enne, di ottima salute. Una sorta di "cavallo di ritorno". A subire le conseguenze più pesanti il gruppetto di malcapitati. La gazzarra si è conclusa con due ragazzini finiti in ospedale per ferite ed escoriazioni guaribili in otto e dieci giorni e con il terzo che è riuscito a scappare, mentre il branco si allontanava indisturbato con la sensazione, ancora una volta, di impunità, non prima di aver lasciato qualche segno anche sulla bicicletta danneggiata ad una ruota e al manubrio. In realtà avevano le ore contate. Una delle tre vittime ha telefonato ai genitori raccontando la propria disavventura, i quali a loro volta, hanno allertato i carabinieri della locale stazione.

Il gruppo è stato rintracciato per strada, qualche minuto prima di rientrare in casa. Il maggiorenne è stato accompagnato presso il carcere minorile di Monteroni per tentata estorsione aggravata, furto, lesioni e danneggiamento. I carabinieri di Gallipoli, sotto il comando del capitano Domenico Barone hanno inoltrato alla Procura dei Minori la richiesta di affidare il teddy-boy ad una comunità di recupero e allontanarlo così dalle degradate e difficili mura domestiche, dove sono cresciuti anche gli altri tre componenti della baby-gang. Quest'ultimi hanno evitato le manette perchè minori di 14 anni e sono stati denunciati a piede libero per gli stessi reati imputati al 15enne.

In calce le solite annotazioni sulle solite difficoltà degli inquirenti a scardinare la porta blindata dietro la quale molto spesso si celano fenomeni di violenza giovanile. I bulli, è emerso, non erano nuovi ad episodi del genere. Per sudditanza psicologica una delle vittime, pur conoscendo bene un suo aggressore perchè studente della stessa scuola media in via Cadorna, non avrebbe mai denunciato altri soprusi subiti e avvenuti dietro l'Istituto, dove, secondo i genitori delle vittime, si sarebbe invece verificata una sequela di azioni violente andate in scena più e più volte. L'allarme era stato segnalato anche dai dirigenti scolastici che avevano organizzato svariati incontri con le forze dell'ordine sul tema del bullismo, sensibilizzando, invano, gli studenti ad un maggior dialogo.

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