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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Minacce telefoniche all'imprenditore? Lieve condanna per un 38enne

Inizialmente era stata contestata la tentata estorsione, in abbreviato il reato è stato riqualificato per un singolo episodio

LECCE – Nessuna tentata estorsione ma minacce gravi. Protagonista della controversa vicenda giudiziaria Stefano Politi, 38enne di San Cesario, accusato di aver cercato di estorcere denaro all’imprenditore neretino Sergio Scorza, socio unico della Coges Ses, attivo in diversi campi e proprietario del ristorante Blue Salento di Gallipoli, in cui il 38enne lavorava come chef.

Secondo l’ipotesi accusatoria Politi sarebbe stato l’autore di tre telefonate anonime fatte, tra febbraio e agosto del 2015, all’imprenditore. In particolare, le minacce avrebbero avuto questo tenore: “Sergio, la casa sull’albero, spariamo sugli uccelli, spariamo su di te, prepara i soldi”, “se non ti metti alla pari stai attento a tua figlia”, “moi ti mpicciamu la villa”. Tentativi per costringere l’imprenditore (che ha subito anche un attentato incendiario al cancello della sua villa) a pagare una imprecisata somma di denaro. Richieste cui non ha ceduto, denunciando l’accaduto ai carabinieri. Da lì si è poi sviluppata l’indagine della Procura.

Oggi Politi, assistito dagli avvocati Luigi Covella e Walter Liaci, è stato giudicato con il rito abbreviato. Il gip lo ha condannato a un mese di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena e quello della non menzione della condanna nel certificato del casellario giudiziale, solo per l’ultimo episodio avvenuto ad agosto (assolvendolo per gli altri due), riqualificando il reato da tentata estorsione a minaccia grave. Il 38enne dovrà anche risarcire la parte offesa, assistita dall’avvocato Giuseppe Bonsegna, con la somma di 500 euro.

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