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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Concorso della Asl per gli Oss. Gli interni minacciano ricorso

Il sindacalista Cagnazzo annuncia lo stato di agitazione del personale, presunto escluso dalla selezione dei posti riservati perché non avrebbe maturato il titolo di anzianità

LECCE – Una parte degli operatori socio-sanitari in servizio presso la Asl di Lecce sono sul piede di guerra e minacciano i ricorsi in tribunale contro la delibera della direzione di via Miglietta – datata 29 dicembre – che ha messo a concorso 50 posti a tempo indeterminato per gli operatori socio sanitari.

Come racconta il segretario Fsi Dario Cagnazzo, l’obiettivo di una parte del personale interno all’azienda sarebbe quello di bloccare il concorso o di spingere la direzione strategica a modificare le decisioni già assunte: a fronte di una carenza importante di tali figure professionali (mancano circa 400 unità secondo la una stima), la Asl ha aperto una selezione su scala nazionale riservando metà posti (25 in totale) al personale precario interno. I requisiti per la selezione interna, tuttavia, taglierebbero fuori la maggior parte dei lavoratori: eccetto 4 o 5 persone al massimo, tutti gli altri non hanno maturato l’anzianità di servizio necessaria per proporre la candidatura. Ovvero 36 mesi di servizio alla data della delibera oppure al 31 ottobre 2013.

Questa scrematura mette fuori gioco una larga e composita platea di operatori come spiega Cagnazzo: “La Asl non sta salvaguardando tutti i precari ma quei pochi Oss che possiedono i requisiti della riserva. Rimangono fuori quasi tutti i 235 operatori del progetto oncologico, fissi in graduatoria dal 2009, che lavorano a rotazione con contratti a tempo determinato, di volta in volta selezionati in base alle necessità delle  unità operative. Un centinaio di loro presta servizio tra i vari dipartimenti, gli altri sono rimasti in attesa di essere ripescati dalla graduatoria”. E proprio in virtù della rotazione, quasi nessuno ha maturato l’anzianità di servizio necessaria per accedere ai posti riservati.

“A queste persone si aggiungono gli ausiliari, impiegati nella scuole. – aggiunge Cagnazzo - . Anche loro potrebbero partecipare al concorso dei 25 posti esterni poiché possiedono il titolo, ma si troveranno al fondo della classifica perché, da anni, sono inquadrati in altre categorie”.

Infine hanno accesso al concorsone i 250 ausiliari dipendenti dell’azienda sanitaria locale, anche loro formati come operatori socio sanitari.  “La Asl avrebbe fatto meglio a bandire un concorso interno – denuncia il sindacalista – poiché possiede già al suo interno le risorse necessarie a coprire i posti vacanti. L’intenzione sembra invece quella di annullare e svuotare la graduatoria esistente dal 2009 e assegnare quei posti a persone esterne, spalancando le porte ai concorrenti di tutto il Paese.  Le Asl di Brindisi e Taranto hanno proceduto in maniera diversa; non riusciamo a capire perché a Lecce si stiano regolando in questo modo”.  

Cagnazzo ha chiesto un incontro al numero uno di via Miglietta, Silvana Melli, cui non è seguita alcuna risposta. Così ora una sessantina di lavoratori si dice pronta ad impugnare il bando mentre il sindacalista scalda i motori in vista della mobilitazione.

Francesco Perrone, nelle vesti di segretario territoriale Fsi/Usae, ha inviato alla redazione la seguente richiesta di rettifica che pubblichiamo integralmente: "Siamo venuti a conoscenza di un vostro articolo in cui il sindacato Fsi annuncia lo stato d'agitazione del personale, presunto escluso dalla selezione dei posti riservati perché non ha maturato il titolo di anzianità di servizio. Non sappiamo di quale sindacato Fsi si tratta. Il signor Cagnazzo Dario è stato espulso da tempo dall'unico sindacato maggiormente rappresentativo che ha l'unica denominazione Fsi/Usae". 

Per parte sua, il sindacalista Dario Cagnazzo, mediante una nota conferma di essere "il segretario generale eletto dal congresso nazionale". "Dal 1° marzo 2016 il signor Bonazzi Adamo non ricopre più la carica di segretario generale Fsi, dal momento che, in seguito alle gravi violazioni statutarie dallo stesso poste in essere e in forza dell’articolo 2 dello statuto, la segreteria nazionale ha disposto il commissariamento della Federazione, nominando nella persona del signor Dario Luigi Cagnazzo il suo commissario generale pro tempore; questa decisione, giudicata corretta e fondata dal Collegio dei probiviri del 3 maggio 2016, è stata espressamente ratificata dalla segreteria generale, dal Consiglio nazionale di federazione e, infine, dal congresso nazionale", si legge nella nota.

E ancora: "In considerazione delle condotte assunte, il 17 giugno 2016, il collegio dei probiviri ha espulso dalla F.S.I. l’ex Segretario Generale Adamo Bonazzi, mentre con la nomina del signor Dario Luigi Cagnazzo al vertice del sindacato, decise dal Congresso Nazionale del 24 e 25 giugno 2016, può dirsi definitivamente terminato il conflitto tra le parti contendenti e con esso le difformi decisioni assunte negli ultimi mesi".

"Oggi, dopo 10 mesi dall’inizio del conflitto interno alla Fsi, ci sono 2 sentenze il cui combinato disposto non lascia alcun dubbio sulla legittimità dello scrivente - prosegue la nota -. A livello territoriale, sub specie per Lecce e provincia, la Fsi è rappresentata dal signor Dario Vergine, giusta elezione nel congresso tenuto a Lecce in date 10, 11 e12 maggio 2016".

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