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Cronaca Salve

Minorenne disabile seviziato, sequestrato un video choc

Il padre ha denunciato i soprusi da parte di sette 16enni ai danni di suo figlio, diversamente abile. Finora è stato rinvenuto un filmato. I presunti responsabili rispondono di violenza privata

La denuncia è di quelle che fanno raggelare il sangue nelle vene. E' arrivata ai carabinieri direttamente dal padre del ragazzo, un minorenne diversamente abile, affetto dalla sindrome di Down, residente in un paese del Basso Salento, nei dintorni di Salve. Le informazioni raccolte dall'uomo devono aver rappresentato un momento doloroso. Non ha retto di fronte a quella prepotenza, ha chiesto di fare giustizia. Suo figlio sarebbe stato preso di mira da sette sedicenni con ben poca comprensione per quella sfortuna. La sua "diversità", quella che poi altro non è se non una forma di sensibilità diversa, denudata. Il sopruso dei più "forti" che diventa uno squallido gioco di massa ai danni del più debole. E l'ormai solito copione della ripresa, che non fa quasi più notizia. Una ripresa con un telefonino di nuova generazione. Il video come un trofeo di guerra per sghignazzare all'infinito alle spalle di chi, da solo, non potrà mai difendersi.

La macchina investigativa s'è mossa subito, i militari della compagnia di Tricase e della stazione di Salve hanno rinvenuto i presunti responsabili di quella "bravata" giovanile. Ed hanno provato l'esistenza di un video amatoriale girato con un telefono cellulare, che è finito sotto sequestro. Il disabile, circondato dai coetanei, è stato immortalato dall'impietoso occhio tecnologico mentre esibiva gli organi genitali. Uno solo è il filmato al momento rinvenuto dai carabinieri, che hanno controllato i telefonini di tutti i ragazzi coinvolti. Il video è stato visionato dal pubblico ministero della Procura presso il Tribunale dei minorenni di Lecce, Ferruccio De Salvatore, che dirige le indagini.

L'ipotesi di reato è al momento quella di violenza privata nei confronti di minore. Nei prossimi giorni dovrà essere chiarita la posizione dei ragazzi presenti al momento delle riprese e, soprattutto, si dovrà appurare se il video è stato messo anche in circolazione su altri dispositivi. Tutti gli interessati, interrogati alla presenza di genitori e difensori di fiducia, al momento hanno negato.

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