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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Alessano

Mistero Radio Padania Libera: trasmissioni sospese

Da qualche ora il verbo leghista non trasmette più: si è spenta la voce dello speaker di Radio Padania Libera. Inconveniente tecnico o ritirata strategica dopo le roventi polemiche di questi giorni?

ALESSANO - Mistero su Radio Padania Libera: dopo le polemiche, partite sabato scorso, avviate dal gruppo Mixer Media, scippato dai leghisti di alcune proprie frequenze, oggi la voce del verbo "verdano" si è stranamente spenta. Le incursioni sulle altrui trasmissioni sembrano essersi improvvisamente bloccate. Come mai? Dal territorio magliese, in particolare da Botrugno, Muro Leccese e dintorni, dove il segnale dell'emittente leghista si percepiva bene, sin dall'inizio delle sulle trasmissioni, alcuni lettori comunicano che sin da metà mattinata di ieri, lo speaker di Radio Padania Libera si è dileguato nel nulla.

Colpa forse di un sortilegio, che ha ricacciato le attese da promozione del federalismo, gridate a squarciagola dal direttore della radio, Matteo Savini, di nuovo oltre il Po oppure solo un inconveniente tecnico da "ci scusiamo per l'interruzione, le trasmissioni riprenderanno al più presto"? Più probabile la ritirata strategica, visto il gran pasticcio che l'approdo salentino di Radio Padania Libera sta comportando. Del resto, l'avvocato che difende gli interessi del Gruppo Mixer Media, ossia Gianluigi Pellegrino, era andato giù duro, in queste ore, assicurando di aver già anticipato al ministero la presentazione di una diffida a carico dell'emittente leghista, con una conseguente richiesta di danni economici.

Su Radio Padania Libera, interviene anche Giuseppe Diego Vernaleone, giornalista, conduttore televisivo e volto storico del gruppo Mixer Media, che ha chiesto in una nota a sua firma, che l'emittente leghista si dimostri effettivamente "radio comunitaria", così come di fatto viene riconosciuta dalle normative: la provocazione (che poi tanto provocazione non è) del giornalista è nella richiesta che il direttore di Radio Padania gli conceda un'ora a settimana sulla sua emittete radiofonica.

"Sono disponibile - dichiara - a colloquiare gratuitamente in uno spazio settimanale che potrebbe chiamarsi: ‘Padania Sud' per un filo diretto con tutti i meridionali che hanno fatto grande il Nord senza le inutili offese verso chi ha avuto i natali da Roma in giù. Attendo risposta dall'eurodeputato Salvini e dall'amministratore dal cognome tipicamente Leghista: Bossetti".

Gruppi regionali e studenti di Casarano uniti contro lo scippo di Radio Padania
Salvatore Negro dell'Udc esprime soddisfazione per la posizione presa all'unanimità dalla conferenza dei capigruppo regionali nei confronti di Radio Padania: tutte le forze politiche presenti in consiglio, infatti, hanno invitato il presidente Onofrio Introna a trasmettere una nota al ministro, Paolo Romani, e al presidente dell'Agenzia garante, Corrado Calabrò, per sollecitare una risposta in merito alla legittimità dell'occupazione delle frequenze di Radio Rama e sui contenuti delle trasmissioni della radio leghista.

"La Puglia - ha sottolineato Negro - ha dimostrato compattezza a difesa degli interessi del suo territorio. Tutte le forze politiche hanno reagito con sdegno di fronte all'ennesimo tentativo di scippo delle risorse del Sud da parte di una forza di Governo il cui unico interesse è quello della difesa della classe imprenditoriale del nord. Questa volta il tentativo non è andato a buon fine e la Lega ha trovato le barricate grazie ad una classe politica compatta che è andata oltre gli interessi di parte, dimostrando che la Puglia unita può fare fronte a questi attacchi e nuovi tentativi di colonizzazione del Mezzogiorno d'Italia".

Prende posizione sul caso Radio Padania Libera anche l'Unione dei Studenti dell'area di Casarano, che, in virtù della proprio ispirazione e del suo radicamento ai principi democratici della Repubblica Italiana, sanciti dalla costituzione, dimostra "sdegno" per la questione: "Viene permesso - afferma il coordinatore Gabriele Pasca - ad un gruppo di persone, con un profondo odio verso i meridionali e verso tutto ciò che è diverso da loro, di emettere quotidianamente insulti e corbellerie, tutto condito da un po' di riti sacri della loro tradizione falsa e qualche grido secessionista. Ci sembra davvero grave che il governo, proprio mentre sono in corso i festeggiamenti per il 150° anniversario dell'unità d'Italia continui a permettere l'espansione di un'emittente che dovrebbe fare disonore alla nostra nazione unita".

Gli studenti si augurano che il caso desti le coscienze di tutti i cittadini salentini, in quanto non esistono più "colonizzatori", né esiste il "bisogno di essere civilizzati": "Ci uniamo all'appello di tante associazioni e liberi cittadini - prosegue - che non vogliono che questo avvenimento passi nell'ombra. Non siamo disposti a tollerare l'atteggiamento arrogante di chi crede di poter disporre come vuole del nostro territorio, scippando frequenze a radio locali che compiono sacrifici per portare avanti la baracca. Chiediamo spiegazioni al governo sul perché ‘Radio Padania Libera' è considerata ‘di interesse comunitario'. Insultare a tempo pieno la bandiera e la costituzione non credo rivesta un carattere educativo forte".

"I signori padani - conclude - sono bravi a lavarsi la bocca al grido di ‘Roma ladrona' nascondendo il fatto che la loro radio costa alle nostre tasche circa 500mila euro l'anno. Confidiamo in tutte le istituzioni e in tutta la popolazione salentina, perché possano unirsi al nostro appello. Abbattiamo per un momento le barriere ideologiche che ci separano per essere uniti in una battaglia comune, contro la falsità dei padani".

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