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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Galatina

Molestie sulle studentesse, chiesti sette anni per l'ex docente

Il pubblico ministero Emilio Arnesano ha chiesto sette anni di reclusione nel giudizio abbreviato nei confronti di Salvatore Pinnella, il docente di 59 anni accusato di ingiurie, molestie e violenza sessuale

 

GALATINA - Il pubblico ministero Emilio Arnesano ha chiesto sette anni di reclusione nel giudizio abbreviato nei confronti di Salvatore Pinnella, il docente di 59 anni accusato di ingiurie, molestie e violenza sessuale nei confronti di alcune studentesse del liceo dove prestava servizio, il "Vallone" di Galatina.
Nei confronti dell'insegnante fu emessa, dal gip del tribunale di Lecce su richiesta del sostituto procuratore Stefania Mininni, a fine dicembre 2010, un'ordinanza che disponeva la misura interdittiva della sospensione dal pubblico ufficio dell'insegnamento. La misura fu poi revocata a seguito di richiesta di pensionamento del 59enne, che, di fatti, non svolge la più la professione d'insegnante.
Le indagini, condotte dal commissariato di polizia di Galatina, diretto dal vicequestore aggiunto Giovanni Bono, ipotizzarono diversi casi di presunte attenzioni morbose nei confronti di alcune studentesse minori di 15 anni. Secondo quanto emerso dall'attività investigativa, l'imputato avrebbe costretto le giovani studentesse a toccargli i genitali. Il docente, a tal proposito, avrebbe infilato nella tasca dei pantaloni il proprio telefonino, invitando la ragazzina a recuperarlo proprio da lì.
Il perché la ragazza fosse obbligata a scendere a compromessi, se così si può dire, è presto detto: il professore avrebbe scattato con il cellulare alcune sue foto, e avrebbe acconsentito alla cancellazione delle immagini, solo se lei si fosse abbassata a tanto. In altre occasioni, abusando della sua superiorità fisica, l'uomo avrebbe costretto le alunne, durante l'ora di lezione, a subire atti sessuali. Palpatine sul fondoschiena e, in un'altra occasione, anche mani sul seno.
L'uomo, come detto, risponde anche d'ingiuria, per aver offeso l'onore e il decoro delle studentesse. Avrebbe rivolto parole particolarmente offensive alle presunte vittime, per di più presenza di altre persone. L'uomo ha sempre respinto ogni accusa, spiegando che i suoi atteggiamenti sarebbero stati fraintesi. L'imputato è difeso dall'avvocato Gaetano De Mauro, le parti offese sono assistite dall'avvocato Emma De Marco. A rappresentare il liceo, invece, l'avvocatura di Stato con il legale Fernando Musio. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 7 marzo.
 

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