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Cronaca

Morte sospetta di una 69enne, l'autopsia: una polmonite la causa

Eseguito questa mattina l'esame autoptico dal medico legale Roberto Vaglio, che ha stabilito che a causare il decesso di Maria Antonietta Miglietta, 69enne di Trepuzzi, è stata una polmonite ab ingestis. Quattro i medici indagati per omicidio colposo dopo la denuncia presentata dai parenti della vittima

LECCE – A causare la morte di Maria Antonietta Miglietta, la donna di 69 anni di Trepuzzi deceduta la mattina del 20 aprile (poco dopo le 6.30) nel reparto di neurologia dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce è stata una “polmonite ab ingestis”. E’ quanto emerso preliminarmente dall’autopsia eseguita dal medico legale Roberto Vaglio, alla presenza dei consulenti di parte Ivano Marchello e Alberto Tortorella. Bisognerà attendere comunque l’esito degli esami istologici per avere un quadro più preciso delle cause del decesso e stabilire eventuali negligenze o colpe commesse dal personale medico che ha avuto in cura la paziente. Sono quattro i medici iscritti nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Giovanni Gagliotta con l’accusa di omicidio colposo. Le indagini dovranno stabilire se vi sia stata una corretta diagnosi della patologia da cui era affetta la Miglietta e se la stessa abbia ricevuto cure tempestive ed efficaci.

A dare avvio all’inchiesta è stata la denuncia presentata dai familiari della donna, assistiti dagli avvocati Giovanni e Marco Pezzuto, che in un esposto hanno evidenziato presunte negligenze che avrebbero causato la morte della 69enne. La paziente era stata accompagnata tre giorni prima del decesso all’ospedale di Campi Salentina, per una presunta occlusione intestinale. Poco dopo, però, era stata trasferita nel reparto di Neurologia del nosocomio leccese, dove le era stata diagnosticata una polineurite. La mattina di Pasqua le condizioni della 69enne si erano improvvisamente aggravate, tanto da arrivare al decesso “in seguito a soffocamento e vomito di materia organica e fecale”. A nulla erano serviti i tentativi di rianimare la donna.

Poche ore dopo i parenti della vittima si erano recati presso il posto di polizia dell’ospedale per sporgere denuncia, poi integrata da un seguito depositato presso gli uffici della Procura. I famigliari vogliono capire cosa sia realmente successo e se la 69enne poteva essere salvata.

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