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Cronaca

Morte sospetta nel reparto infettivi, l'autopsia non scioglie l'enigma

In mattinata il perito nominato dalla Procura ha eseguito la necroscopia sul corpo del cavallinese Domenico Bevilacqua, alla presenza dei consulenti di parte e dell'Asl. Ma le cause della morte continuano a restare un mistero

 

LECCE – I dubbi, ancora, non sono sciolti. L’autopsia è stata un passaggio obbligato, per iniziare a fare chiarezza, ma per stabilire le cause esatte che hanno condotto al decesso di Domenico Bevilacqua, si dovranno attendere i tempi tecnici necessari perché siano pronti gli esami sui campioni istologici e batteriologici: non meno di sessanta giorni.

L’uomo, 53enne di Cavallino, è spirato all’alba di lunedì scorso, nel reparto malattie infettive dell’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce. Vi era arrivato con una febbre particolarmente alta. Di lui si sa che in precedenza aveva assunto un vaccino antinfluenzale e che era diabetico, insulino dipendente. Insomma, un quadro clinico importante, con più patologie in corso, in cui è difficile stabilire, ora, se e quali siano le eventuali responsabilità.

La necroscopia è stata disposta dal sostituto procuratore della Repubblica di Lecce, Giuseppe Capoccia, che ha affidato l’incarico, per conto della Procura, al medico legale Roberto Vaglio. Questa mattina, nella camera mortuaria del nosocomio del capoluogo, per la perizia, erano presenti anche i consulenti nominati dalla famiglia di Bevilacqua e dall’Asl, rispettivamente Franco Faggiano e Alberto Tortorella.

Poche le notizie che trapelano. E molti, ancora, i lati oscuri. E’ noto che, nella sequenza delle ultime fasi di vita dell’uomo, sarebbe subentrata una stipsi, fra sabato e domenica, seguita da un blocco renale, lunedì, e che ha richiesto anche l’intervento urgente di una nefrologa.

Non è facile stabilire, al momento, se il vaccino, finito fin da subito sotto la “lente”, possa aver giocato un ruolo in questa vicenda. Nel corso dell’autopsia non è stato provato quando l’avrebbe assunto; quindi, l’unico dato di riferimento, sono le dichiarazioni rese dai parenti in sede di denuncia, che datano l’evento alla settimana precedente al ricovero. Si dovrà dunque sottoporre ad attenta visione anche la cartella clinica, considerato il quadro molto complesso, per cominciare ad avere delle risposte.

Il corpo dell’uomo, intanto, nelle prossime ore sarà riconsegnato alla famiglia per le esequie. I due fratelli e la figlia di Bevilacqua sono rappresentati dall’avvocato Fabrizio Marra.       

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