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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Nel film di Bova volevo fare la comparsa": tentata estorsione, respinta l'accusa

Luca My, 30enne neretino arrestato sabato scorso con l'accusa di tentata estorsione, danneggiamento e furto aggravato. Secondo gli inquirenti My avrebbe chiesto 50mila euro, ma lui, che con Calignano ha solo ammesso di aver rubato le attrezzature, nega di volersi spingere oltre

LECCE – Nessun ruolo di presunto estorsore ma semplicemente quello di aspirante comparsa nel film. Ha respinto le accuse, Luca My, 30enne neretino arrestato sabato scorso con l’accusa di tentata estorsione, danneggiamento e furto aggravato. Secondo gli inquirenti My avrebbe chiesto 50mila euro a una produzione cinematografica romana per eseguire in “tranquillità” le riprese di un film a Nardò.

Al gip Giovanni Gallo, nel corso dell’interrogatorio di garanzia, il 30enne, assistito dall’avvocato Andrea Frassanito, ha spiegato di aver avuto un solo contatto con il location manager della produzione cinematografica. In quell’occasione, come tanti suoi concittadini, avrebbe chiesto un parte da comparsa nel film girato quest’estate a Nardò, “Sei mai stata sulla luna?”, di Paolo Genovese, per il quale erano presenti in quei giorni nel Salento attori del calibro di Raoul Bova, Sergio Rubini e Neri Marcorè.

Ad avvalorare tale tesi il fatto che non vi sia stato più alcun contatto con nessun elemento della produzione e che non vi sia mai stata alcuna richiesta di denaro. My, secondo quanto contestato dall’accusa, avrebbe disertato un altro appuntamento con il location manager, in cui erano presenti alcuni poliziotti del commissariato di Nardò mimetizzati tra la troupe per cogliere sul fatto i presunti estorsori. Appuntamento che secondo l’arrestato non sarebbe mai stato concordato.

Sia My che l’altra persona arrestata, Pierluigi Calignano, leccese di 21 anni accusato solo di furto, hanno ammesso di aver messo a segno il colpo. Il pomeriggio del 20 settembre, hanno forzato uno dei due camion della troupe che erano parcheggiati in un vicolo e hanno portato via delle apparecchiature cinematografiche, fra cui anche dei walkie-talkie, per un valore di circa 7mila euro. Per il 21enne l’avvocato Frassanito presenterà domani istanza di scarcerazione o sostituzione della misura al gip.

My e Calignano sono stati arrestati dagli investigatori del commissariato di Nardò, diretto dal vicequestore aggiunto Pantaleo Nicolì, dopo una peculiare ricostruzione investigativa. La vicenda avrebbe avuto inizio il 15 settembre scorso, quando gli estorsori si sarebbero presentati una prima volta sul set del film.

Cinque giorni dopo My e Calignano sarebbero tornati con atteggiamento spavaldo e minaccioso al cospetto del location manager di una produzione cinematografica di Roma, chiedendo di parlare con “quello che comanda”. Poiché al momento erano tutti impegnati sul set, il location manager li avrebbe rinviati alla sera dello stesso giorno. Tuttavia, il responsabile, insospettito dall’atteggiamento della coppia, ha anche avvertito la polizia. I due, però, insoddisfatti, avrebbero deciso di entrare in azione.

Foto arrestato MY-2Dopo il furto e il presunto messaggio estorsivo, una scritta all’interno del camion una frase minatoria in dialetto locale: “Pacate 50.000 se no ciao”, il location manager ha immediatamente sporto denuncia e i poliziotti del commissariato di Nardò si sono mimetizzati tra la troupe e presentati nel luogo dell’appuntamento per cogliere sul fatto i presunti estorsori.

All’appuntamento, però, non si è presentato nessuno, ma sono scattate immediatamente le indagini con acquisizione di testimonianze e delle riprese di una telecamera di videosorveglianza di un negozio della zona, che ha immortalato i due a bordo di uno scooter mentre forzavano con una spranga uno dei due camion. Attraverso riconoscimenti fotografici e la testimonianza di due persone, gli agenti di polizia hanno avuto ulteriori riscontri e la conferma dei sospetti nei confronti di My e Calignano. Nei loro confronti è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Giovanni gallo su richiesta del sostituto procuratore Guglielmo Cataldi. Il gip ha escluso nella sua ordinanza per My l’aggravante del metodo mafioso.

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