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Cronaca Cutrofiano

Nel negozio per "ripredersi" 40mila euro di merce: tre arresti per furto

La vicenda che arriva da Cutrofiano è particolare, perché all'origine vi è un pignoramento. L'intervento svolto dai carabinieri

CUTROFIANO – L’ammanco sarebbe stato ingente. Valore della merce, attorno ai 40mila euro. Ma tutta la vicenda tradisce una buona quantità di anomalie. Già, perché committente e guida dell’impresa furtiva sarebbe proprio colui che di quella merce si sarebbe potuto definire, in fin dei conti, proprietario. Almeno, un tempo lo è stato.

Su quell’immobile commerciale, infatti, dedicato alla vendita di calzature e abbigliamento, attualmente vige un pignoramento. Effetto di un processo civile in corso presso Tribunale Lecce. Scaduti i termini per ritirare calzature, abiti e accessori, Fernando Russo, imprenditore del settore, 58enne, di Cutrofiano, avrebbe deciso comunque di rientrarne in possesso. Agendo nel primo pomeriggio di ieri con alcuni complici. Fra questi, Maurizio Coccioli, 55ene di Corigliano d’Otranto, e Maurizio Bisanti, 50enne di Cutrofiano.

I tre sono stati sorpresi in flagranza dai carabinieri della stazione di Cutrofiano, diretta dal maresciallo capo Giuseppe Chiriacò. Ad avvisarli, un vigilante che ha notato movimenti sospetti attorno allo stabile. I pochi minuti, i militari sono arrivati sul posto. E i tre, sono finiti ai domiciliari con l’accusa di furto aggravato in concorso. Anche un 20enne, S.G., di Cutrofiano, era con loro. Per lui, “solo” una denuncia a piede libero, con la stessa accusa.

Cutrofiano, tre arresti

Il fatto si è verificato in via Torino, nella zona industriale di Cutrofiano. Si sarebbero introdotti nell’immobile, iniziando ad accatastare scarpe e abbigliamento riposti in scatoloni. I militari, recuperando la refurtiva, dopo riconoscimento, l’hanno restituita al rappresentante legale della società.

Su Russo non è la prima volta che si addensano nubi giudiziarie. Molto rumore fece una vicenda nella quale fu implicato con altri, tutti accusati di aver commercializzato calzature provento di furto nel distretto calzaturiero di Ascoli Piceno. Imputazioni, però, finite in una bolla di sapone: tutti assolti sul finire del 2017. Ora, questa nuova vicenda. Che appare quantomeno bizzarra.

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