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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Nessun legame tra le armi sequestrate e l'imputato, assolto un 29enne

La vicenda era nata dall'operazione Speed drug. Nel corso elle perquisizioni furono travati una mitraglietta e un fucile

LECCE – Le armi sequestrate (una mitraglietta Uzi, un fucile e svariate munizioni) non appartenevano all’imputato. Si chiude con un’assoluzione piena (per non aver commesso il fatto), a distanza di oltre tre anni e mezzo dai fatti, il processo nei confronti di Diego Rizzo, 29enne leccese. Il giudice Maddalena Torelli ha condiviso la tesi difensiva dei legali dell’imputato, gli avvocati Alessandro Costantini Dal Sant e Alexia Pinto, che hanno evidenziato come non vi fosse alcun collegamento diretto tra le armi e il loro assistito.

Il piccolo arsenale era stato rinvenuto nell’ambito dell’operazione denominata “Speed drug”, condotta dalla Squadra mobile di Lecce nel marzo del 2013. Furono 42 le ordinanza di custodia cautelare eseguite su richiesta della Dda di Leccenei confronti di una presunta associazione criminale. Tra gli arrestati lo stesso Rizzo (condannato in primo e secondo grado). Nel corso del blitz, in un edifico adiacente alla sua abitazione, furono rinvenuti l’Uzi e il fucile (con le relative cartucce), armi ritenute dall’accusa nella disponibilità di Rizzo.

Da lì il processo che si è terminato oggi con l’assoluzione dell’unico imputato.

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