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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Niente cori e colori, il derby sarà a porte chiuse

Non ci sarà la consueta cornice di pubblico a seguire Lecce-Bari. La decisione al termine del vertice in prefettura. Ultim'ora: Maroni si sarebbe detto perplesso sul provvedimento restrittivo

LECCE - Niente colori, né giallo, né rosso, né bianco. Niente colori e niente pubblico. Lecce-Bari, il derby dell'Epifania, si disputerà a porte chiuse. Non ci sarà la consueta cornice a seguire una sfida a dir poco vitale, per entrambe le formazioni. Niente cori e striscioni di sfottò. E niente bombe carta, ovviamente. Lo sbarramento totale degli ingressi è stato stabilito dopo il vertice che s'è svolto questa mattina presso la prefettura di Lecce, iniziato intorno alle 11 del mattino. Una decisione sulla quale si vociferava da qualche tempo, giusto a titolo d'ipotesi, e che è ha preso corpo strada facendo, divenendo realtà intorno alle 12,30, quando s'è chiusa la riunione.

"Di fronte a quanto prospettato dagli organi preposti alla sicurezza e all'ordine pubblico in relazione a possibili problemi legati allo svolgimento della partita, non si poteva che adottare tale provvedimento, al fine di garantire un regolare svolgimento dell'evento. Invito tutti i tifosi a mantenere la calma ed accettare con serenità una decisione così sofferta". Poche parole, proferite dal prefetto Mario Tafaro, a margine dell'incontro, per motivare il provvedimento. Al vertice con l'autorità di governo sul territorio, erano presenti il questore Antonio Cufalo, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, colonnelli Maurizio Ferla e Patrizio Vezzoli, il vicesindaco di Lecce, Gianni Garrisi e l'amministratore delegato del club di via Templari, Claudio Fenucci.

La stessa Unione sportiva Lecce ha confermato pochi minuti dopo le disposizioni, sul proprio sito istituzionale, che non si potrà accedere allo stadio. "La Prefettura di Lecce ha stabilito che la partita Lecce - Bari, 18^ giornata d'andata, in programma giovedì 6 gennaio alle ore 15.00, si svolgerà a porte chiuse". E si tratta della prima gara interdetta al pubblico nella stagione in corso. I motivi, ovviamente, sono ravvisabili nell'esigenza di evitare disordini analoghi a quelli avvenuti due anni or sono, quando si scatenò il finimondo, con lo sfondamento delle porte per entrare nel settore ed il successivo lancio di oggetti e petardi dalla curva sud, dov'erano ospitati i tifosi del Bari verso il settore est, ma anche con scontri all'esterno dell'impianto fra alcune fazioni leccesi e forze dell'ordine. Tutto questo, nonostante sia oggi in vigore la tessera del tifoso. E che inevitabilmente porterà a discussioni sulla sua reale utilità ai fini della sicurezza.

Ma non solo. La decisione, in generale, sta già suscitando polemiche e più di qualche malumore nella tifoseria salentina. Tanto più che le prime indicazioni dell'Osservatorio sulle manifestazioni sportive sembravano preparare la strada ad un derby come tutti gli altri o quasi, con qualche accorgimento per scongiurare il ripetersi degli episodi di violenza del 2008. Inizialmente, infatti, si era deciso di escludere dalla vendita dei biglietti i residenti in provincia di Bari, con l'esclusione dei 15mila e 795 possessori della card "Fedeltà biancorossa". I quali, secondo quanto si poteva immaginare, si sarebbero contesi i tagliandi disponibili per la curva sud, settore che, verosimilmente sarebbe stato occupato dagli ospiti almeno in gran parte, considerato che lo storico appeal del derby era reso più magnetico dalle speranza di "resurrezione" per un Bari relegato al fondo classifica e che comunque verrà a Lecce con la speranza di accorciare la distanza che lo separa dai cugini salentini e dalla quota salvezza.

L'Us Lecce, rispetto a questo iniziale scenario, aveva dimostrato qualche perplessità: prima di tutto, per il sodalizio di via Templari, sarebbe stato necessario impedire la vendita anche ai residenti nella sesta provincia, la Bat, o, meglio ancora, capovolgendo il provvedimento, autorizzare la vendita per i soli residenti in quella di Lecce.

Un'altra questione che non aveva convinto i dirigenti giallorossi riguardava il settore da riservare ai baresi: il Lecce avrebbe preferito il solo settore ospiti. Con ogni probabilità, le informative delle forze dell'ordine potrebbero aver comunque profilato lo scenario di una trasferta di massa, qualunque decisione fosse stata presa. E dunque, oggi, questa decisione particolarmente severa. Morale: Lecce-Bari si potrà vedere soltanto in televisione.

Ultim'ora: perplessità anche dal ministro Maroni. Probabile incontro col prefetto di Lecce

Secondo un dispaccio diramato dall'agenzia Ansa (https://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/calcio/2010/12/29/visualizza_new.html_1645786199.html) anche il ministro dell'Interno Maroni si sarebbe detto perplesso per quanto deciso questa mattina. Le indicazioni dell'Osservatorio, secondo quanto riportato, andavano in una direzione opposta rispetto a quella stabilita in prefettura. Probabile un incontro, nei prossimi giorni, tra lo stesso ministro e il prefetto di Lecce Mario Tafaro.

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