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Cronaca Nardò

non fu abuso il voto scritto sulla faccia dell'alunno

La vicenda dell'insegnante che aveva verbalizzato i giudizi sul volto degli scolaretti è destinata ad archiviazione. Ascoltati due alunni nel corso delle indagini preliminari

Non dovrebbe essere processata l'insegnante del terzo circolo didattico di Nardò che verbalizzava il voto sul viso degli alunni. Aveva scritto "Lettura bravissimo" sul volto di un bambino che non aveva portato a scuola il quaderno. Una punizione mortificante? Abuso dei mezzi di correzione o di discplina?Niente affatto.

Dai racconti di due alunni ascoltati nel corso delle indagini preliminari è emerso che quella trovata di registrare i voti era percepita dagli interessati come un gioco. Comprensibile quindi, ma ingiustificata l'apprensione della madre di un bimbo di Santa Maria al Bagno che aveva denunciato l'inconsueta pratica alla Procura. Un'abitudine riservata non soltanto a quello scolaretto. Nessun trauma, quindi, nessun abuso, il sostituto procuratore della Repubblica, Maria Cristina Rizzo, ha
chiesto l'archiviazione del caso.

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