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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Non morì per aver mangiato la pizza. Tre gli indagati

Chiuse le indagini preliminari per la morte di Roberto Ianne, il 21enne giovane studente di Lettere e Filosofia originario di Carmiano, figlio di un noto ristoratore del comune Nord salentino

Chiuse le indagini preliminari per la morte di Roberto Ianne, il 21enne giovane studente di Lettere e Filosofia originario di Carmiano, figlio di un noto ristoratore del comune Nord salentino. E non sarebbe stata una pizza, la causa del decesso. Sul registro degli indagati compaiono tre nomi con l'accusa di omicidio colposo. Anna Rita Tricarico, 42enne di Gallipoli, Paola Martina, di 27 e Anna Angela Calcagnile Tarantino, di 51 anni, entrambe residenti a Copertino.

Il giovane Ianne, la sera del 3 agosto del 2007 aveva raggiunto la costa ionica e sarebbe deceduto a causa dell'ingestione di una granita alla menta contenente in realtà derivanti del latte. Ebbe una reazione allergica con insufficienza respiratoria e crisi di bronco spasmo e conseguente shock anafilattico. La Tricarico, secondo le indagini, in qualità di titolare dell'esercizio commerciale "Accademia del Gusto" avrebbe omesso di indicare tra gli alimenti utilizzati per la preparazione delle granite, la presenza di latte o di suoi derivati consentendo la somministrazione a Ianne di una granita al gusto di menta, nonostante il giovane avesse riferito di essere allergico e avesse chiesto esplicitamente e ripetutamente garanzie sull'assenza di tali sostanze nel gelato. Sul registro degli indagati figura anche il nome Paola Martina, infermiera professionale al pronto soccorso estivo di Torre Lapillo.

Avrebbe omesso di prestare le tempestive cure del caso nonostante la rilevazione di un attacco di asma e di un'insufficienza respiratoria. Inoltre avrebbe tralasciato di inviare tempestivamente nel più breve tempo possibile al più vicino ospedale il paziente e di assicurare a Ianne un adeguato accesso che consentisse la prevedibile somministrazione in vena di medicinali di emergenza. L'avviso di conclusione delle indagini preliminari è stato inoltrato anche ad Anna Angela Tarantino Calcagnile, in qualità di medico dell'unità mobile del 118. Per imperizia, ipotizza la Procura, avrebbe omesso di far assumere immediatamente al paziente per via endovenosa prodotti al cortisone. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Fabrizio Ferilli, Antonio Romanello e Giuseppe Bonsegna.

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