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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Melpignano

Notte della Taranta, più luci che ombre. Bregovic in punta di piedi

Archiviata la quindicesima edizione davanti alla solita, immensa folla: centralità agli ottoni, ma senza forzature. Una menzione particolare ad Antonio Castrignanò ed Enza Pagliara, due certezze della tradizione popolare

MELPIGNANO – La quindicesima Notte della Taranta va in archivio con un bilancio di più luci che ombre. L’evento è andato in scena davanti alla solita, massiccia, distesa umana, confluita nel piazzale dell’ex convento degli agostiniani di Melpignano. Il Concertone, durato all’incirca tre ore e mezzo, è stato preceduto da una lunga introduzione musicale nella quale si sono alternati giovani e anziani interpreti della tradizione popolare salentina: dai cantori di Villa Castelli ai Mascarimirì, passando per Antonio Castrignanò, musicista che è oramai un sicuro punto di eccellenza, tra i protagonisti assoluti della manifestazione.

La direzione artistica di Goran Bregovic, che ha assemblato una scaletta di 32 brani in una rincorsa contro il tempo – quello a disposizione per provare, infatti, è stato ridotto -, è stata in punta di piedi: senza alcun cedimento al protagonismo, collocato in mezzo all’orchestra, il musicista di Sarajevo ha concesso, come ci si aspettava, una certa centralità agli ottoni, senza però che questi prevaricassero con la propria esuberanza il resto del palcoscenico e  travolgessero il repertorio popolare salentino in un vortice autoreferenziale.

Sono state le assenze semmai, a farsi notare: quella del pianoforte, ad esempio, che con Ludovico Einaudi era divenuto l’unità di misura di un’architettura musicale piuttosto complessa e capace di attraversare lo spartito delle emozioni ben oltre la dimensione – comunque importante – del divertimento. Dove è finito, del resto, “Lu rusciu de lu mare”, autentica pietra miliare della manifestazione? Anche le percussioni sono rimaste un passo indietro rispetto alle precedenti edizioni e il risultato è parso quello di un arrangiamento musicale fluido, lineare, a tratti scoppiettante ma, almeno in parte, privo di anima e di profondità.

Supportato dalla potenza vocale dei coristi – Enza Pagliara, Alessandra Caiulo, Stefania Morciano, Giancarlo Paglialunga, Antonio Castrignanò, Maria Mazzotta, Alessia Tondo, Anna Cinzia Villani, Ninfa Giannuzzi, Emanuele Licci, Antonio Amato – e dall’irresistibile fascino della danza – Laura Boccadamo, Maristella Martella, Silvia Perrone, Lucia Sacarabino lasciano con il fiato sospeso – Bregovic ha però avuto il merito di dare al Concertone un ritmo incalzante, naturalmente più bandistico che lirico, e di non eccedere mai nelle sperimentazioni fino a trasformarle in forzature.

L'amalgama tra l'Orchestra e i componenti della sua "Wedding e Funeral band si può dire riuscito mentre la scelta di riproporre per il bis un brano meraviglioso come “Pizzica di Torchiarolo” (oltre a Pizzica minore”), solo di recente riportato in superficie grazie a Enza Pagliara – straordinaria interprete -, ha infine confermato il non comune intuito musicale del maestro concertatore, così come ribadito anche dal suo particolare feeling con il Coro delle mondine di Novi.

Le foto del Concertone 2012

Di eccessi, semmai, ce ne sono stati tra il pubblico (non una novità): se nell’area riservata a vip o presunti tali (molti) e giornalisti (pochi), tra il sagrato della chiesa del convento e il palco, piatti e bottiglie sono stati tranquillamente lasciati sui basamenti delle colonne della facciata – e poco importa che qualcuno, a quest’ora, abbia già ripulito -, al termine del concerto il piazzale era quasi come un campo di battaglia e si faceva fatica a non calpestare qualcuno. Non ci si scandalizza, tuttavia: la gratuità – che è una scelta politica coerente con lo spirito e l’essenza della manifestazione – può avere questa controindicazione. Sia il servizio d’ordine che il personale di soccorso hanno fatto, come al solito, un gran lavoro. “Chi non diventa pazzo, non è normale” aveva detto Bregovic aprendo il Concertone. Ma è certo che non si riferisse a quel tipo di comportamenti.

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