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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Fenomeno delle auto incendiate, il nuovo comandante: “Quasi mai dei roghi accidentali"

L'ingegnere Giuseppe Bennardo, proveniente da altre zone "calde" come la Calabria, è fiducioso sul numero dei mezzi e sulle risorse a disposizione

LECCE  - E’ noto che alla guida di un comando non si resti che per qualche anno. Ma in questo ciclo temporale, il nuovo comandante dei vigili del fuoco di Lecce, Giuseppe Bennardo, ha intenzione di lasciare un buon ricordo. L’augurio che ha fatto a se stesso durante la conferenza stampa - nella quale ha salutato il collega che lo ha preceduto, Eugenio Barisano - l’ingegnere ha sperato di poter definire un giorno questa “nuova avventura come una esperienza formidabile”.

Originario di Cosenza, la sua esperienza lavorativa comincia con la direzione dei lavori per la costruzione del tratto autostradale dell’A12 Livorno-Rosignano.  Si è infatti occupato di ingegneria geotecnica fino al 1990, anno in cui è stato assunto nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Da funzionario direttivo, ha prestato servizio fino al 1995 presso il comando provinciale di Asti, poi in quello di Catanzaro, nel quale ha ricoperto il ruolo di vicecomandante vicario. Nel 2011 è stato promosso primo dirigente dapprima a Crotone, successivamente nel comando di Vibo Valentia. Fino a questa mattina.DSC_0015-5

Ha avuto modo di partecipare a numerosi interventi di soccorso che vanno dalle alluvioni come quello di Sarno, al terremoto in Abruzzo. Ma ha anche preso parte, nel 2005, del gruppo di lavoro nazionale per la formazione dei vigili del fuoco, non soltanto in esperienze nazionali ed estere, ma anche in ambito sportivo, con la partecipazione al dispositivo di sicurezza predisposto per le Olimpiadi invernali di Torino, fino all’evento del Summit G8 di L’Aquila. Ha dunque diversificato, negli anni, la sua competenza. Ma è l’analogia fra le due terre del sud, Calabria e Puglia, che invita il comandante di una comparazione.

Ingegnere Bennardo, crede che vi siano diverse analogie fra il Salento e la zona che ha appena lasciato?

“In realtà, l’area di Lecce presenta meno problematiche rispetto a quella dei comuni calabresi: qui, tanto per cominciare, non vi sono fiumi. Dal punto di vista idrogeologico è molto più sicura”.

Intende incrementare, in futuro, il numero di pompieri e di mezzi? Da mesi, specialmente in concomitanza con le emergenze estive, i vigili del fuoco lamentano di essere al collasso...

“Il comando provinciale di Lecce è uno tra quelli che presenta meno penuria di personale. E’ chiaro che tutto può essere migliorato, ma quella dei miei collaboratori è  una quantità che consente di lavorare bene, organizzandosi con efficienza”.

Che cosa pensa del fenomeno degli incendi di autovetture, troppo spesso etichettati come “accidentali?”

"Provengo da un luogo nel quale la media delle vetture date alle fiamme ogni notte è di due o tre. Non molto distante dal trend del Salento. E’ un fenomeno antropico, difficilmente si tratta di un incendio accidentale. Accidentale è il rogo del veicolo in corsa, ma che prenda fuoco quando è in sosta è davvero poco probabile. E’ chiaro che, il più delle volte, il fuoco si propaga talmente tanto, da cancellare ogni traccia. E a quel punto, non essendoci indizi, la natura dell’incendio resta incerta”.  

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