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Colpo bis da Magritte: la polizia è lontana, ladri tornano nel negozio

Un secondo furto, a distanza di pochi giorni, nel noto esercizio nel centro di Lecce. Dalla questura sospetti che i malviventi stessero ascoltando le comunicazioni via radio

LECCE  - Otto giorni dopo tornano nel negozio di abbigliamento “Magritte”,e scappano nuovamente con dei capi costosi. Forse approfittando della pattuglia della polizia che è ormai lontana. Ha dell’incredibile, eppure è accaduto di nuovo. Malviventi, intorno alle 4,30 della notte, hanno infatti messo a segno un colpo simile a quello avvenuto la settimana scorsa, che ha fruttato un bottino in fase di quantificazione.  Se nella notte tra il 17 aprile e il 18 aprile ignoti hanno perpetrato un colpo da almeno 60mila euro, questa volta il valore della merce sottratta da scaffali e cassetti dell'ingresso non si conosce ancora, ma dovrebbe essere certamente inferiore. Dopo aver scardinato la serratura della porta di ingresso, effettuando un forellino sull'infisso e poi utilizzato un piede di porco, la banda ha “ripulito” la vetrina del noto negozio, arraffando capi dai marchi prestigiosi. Maglie e pantaloni, appartenenti alla nuova collezione esattamente come l'altra volta. Tre minuti in tutto, questo il tempo calcolato dalle forse dell'ordine attraverso le videoregistrazioni. IMG_2390-2

Sul posto, allertati dai vigilantes dell'istituto Velialpol che hanno scoperto l’accaduto, gli agenti di polizia della sezione volanti, i quali eseguiranno i rilievi alla ricerca di tracce determinanti. Si cercano i filmati ad altra risoluzione dalle videocamere installate in zona, per cercare di stabilire il modello della vettura usata dai ladri, e altri indizi utili alle indagini. Non si può escludere che, ad agire, siano stati gli stessi individui della volta scorsa: in quell’occasione, gli “occhi elettronici” hanno immortalato quattro ladri, poi fuggiti a bordo di una Bmw.

Ma questo è stato soltanto un pensiero del primo momento, poichè sia il modus operandi della banda, sia la vettura che potrebbe essere stata rubata poco prima dal Brindisino nelle mani di tre individui, hanno evidenziato delle anomalie. Il primo quadro investigativo, infatti, si delinea quando i poliziotti della questura leccese, che si trovavano nei pressi di Piazza Mazzini al momento del colpo, individuano poco dopo due malviventi. Gli agenti, infatti, vengono mandati in via Vittorio Emanuele, dove una telefonata segnala uno scasso ai danni del bar "Martinica". E' qui, infatti, che i poliziotti soprendono un uomo a bordo di una moto, col casco sulla testa, e un altro intento a sfondare con un bastone la vetrina adella caffetteria. Vengono entrambi identificati: si tratta di AD.., leccese di 35  anni e di A. V., coetaneo della provincia di Brindisi. I due non sono riusciti ad asportare nulla dall'esercizio: non hanno neppure fatto in tempo ad entrare, perchè il locale è protetto da grate metalliche che non sono riusciti a scardinare. La concomitanza porta a non escludere che siano state intercettate le comunicazioni radio delle forze di polizia, per conoscere gli spostamenti della pattuglia in servizio di prevenzione. E' quanto presuppongono gli agenti delle volanti, della scientifica e della squadra mobile, nelle cui mani sono roa le indagini.

Monta, intanto, l'esasperazione del proprietario dell'attività commerciale, ma anche dei gestori dei numerosi negozi dell'isolato. Non soltanto, neppure un mese addietro, si è verificato un maxi furto con spaccata in una gioielleria poco distante, in uno dei punti centrali della città. Ma nel mese settembre, tanto per citare uno dei furti che ha destato più clamore mediatico, ad essere preso di mira è stato persino il negozio di articoli sportivi "Toticchio", che ha sede all'interno della Galleria Mazzini e già colpito in passato. Quella notte di alcuni mesi fa, i malviventi sfondarono la vetrina, senza porsi il probelma della centralità dell'esrecizio. Ed è proprio il senso di impunità persino nei luoghi dl cuore cittadino, che dovrebbero essere per giunta tra i più protetti, a far adirare i commercianti. Che ora attendono risposte dalle forze dell'ordine e dagli amministratori locali.

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