Occupazioni del collettivo Terra Rossa, cinque gli indagati per vari reati

LECCE – Occupazione e danneggiamento di edifici pubblici, furto aggravato. Sono questi i reati ipotizzati a vario titolo dalla Procura di Lecce per due delle occupazioni del collettivo Terra Rossa: la prima relativa dell'asilo "Angeli di Beslan" in via Casavola; la seconda dell'ex Inpdap, in via XX settembre a Lecce. Cinque gli avvisi di chiusura delle indagini preliminari notificati ad altrettanti indagati.

E’ questo dunque il nuovo capitolo giudiziario di una vicenda controversa e assai dibattuta. A metà marzo del 2016, infatti, un gruppo di attivisti aveva proceduto al ripristino e alla pulizia dell'asilo, chiuso ormai da tre anni, dando vita a una serie attività sociali, come la ludoteca per i più piccoli, e culturali, culminati con l'organizzazione di vari incontri. Il 5 maggio gli agenti della Digos avevano eseguito un provvedimento di sequestro emesso dalla magistratura dopo la denuncia presentata dal Comune di Lecce, secondo cui la struttura doveva tornare in possesso dell’amministrazione comunale per essere di nuovo operativa. Da allora, però, l’edificio è rimasto chiuso.

Vicenda simile per l’ex sede dell’Inpdap, la cui occupazione è durata dopo poco più di due mesi, in cui sono stati organizzati corsi dell'università popolare, laboratori, servizi di ludoteca e biblioteca (l’edifico è attualmente in stato di abbandono). Dopo una prima segnalazione dell’Inps (cui lo stabile appartiene), erano stati i tecnici di Enel a evidenziare un utilizzo illegittimo di energia, dopo aver constatato la riattivazione di un contatore ormai dismesso. Quattro gli indagati per occupazione e danneggiamento di edifici pubblici, a uno solo è contestato il furto aggravato per aver ripristinato la fornitura di energia elettrica.

Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Alessandro Stomeo, Maria Pia Scarciglia, Angelo D’Elia, Alessandro Mazzotta e Francesco De Jaco.