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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Ok per il nuovo Papola ma così non decolla

Le associazioni degli industriali di Brindisi e Lecce chiedono che il piano dei voli dell'aeroporto brindisino venga sospeso. E affermano: "Così la Puglia torna a fermarsi a Bari"

Mentre l'aeroporto di Brindisi inaugura la nuova struttura, il Grande Salento rivendica l'esclusione dello scalo aeroportuale dalle linee di maggior traffico ed interesse economico per la Puglia Meridionale In un documento congiunto Confindustria Brindisi e Confindustria Lecce chiedono intanto che il bando per l'assegnazione dei voli venga sospeso. E così l'incontro organizzato in mattinata dal sindaco di Brindisi Mennitti con i presidenti delle associazioni degli industriali delle tre province salentine a cui avrebbero dovuto partecipare anche l'amministratore di Aeroporti di Puglia Di Paola e l'assessore regionale ai trasporti Loizzo, è stato rinviato al prossimo 9 maggio.

Secondo i presidenti di Confindustria Brindisi e di Confindustria Lecce, rispettivamente Massimo Ferrarese e Piero Montanari "è impensabile che l'aeroporto di Brindisi, nonostante gli incentivi previsti e gli ammodernamenti realizzati, sia stato totalmente ignorato dalle compagnie internazionali a favore di quello barese: come noto, infatti, il Karol Wojtila ha fatto manbassa con 14 offerte di collegamento con i più importanti centri economici e turistici internazionali (Parigi, Bruxelles, Barcellona, Berlino, Amsterdam, Madrid, Copenaghen, Basilea, Praga, Budapest, Atene, Vienna e Bucarest), mentre il Papola Casale è stato "bocciato", dovendo così rivedere le proprie ambizioni estere o rimanendo in attesa di un ulteriore bando residuale".

"Tale situazione penalizza notevolmente il Salento - si legge nel documento - poiché rischia di lasciarlo fuori dai grandi collegamenti internazionali, relegandolo in un isolamento economico, turistico e logistico che danneggerebbe fortemente le prospettive di sviluppo territoriali. La Puglia, dunque, torna "pericolosamente" a fermarsi a Bari, raccontando la storia di una regione che sembra nuovamente dividersi in due per procedere a velocità distinte".

"Non si tratta di rivendicare logiche di campanile - precisano i presidenti delle associazioni degli industriali - ma di essere vigili su ogni scelta che riguarda l'evoluzione di un territorio, quale è il Salento, che ha tutte le carte in regola per giocare un'importante ruolo strategico nell'economia mondiale, a patto che si migliorino le condizioni di contesto.
La posizione geografica del Salento favorisce il suo ruolo di crocevia e di ponte nei confronti del Bacino del Mediterraneo e dei flussi crescenti di traffico provenienti dall'Asia e dall'est europeo. Il miglioramento del contesto, pertanto, costituisce un aspetto determinante al fine da un lato, di accrescere le condizioni di attrattività per investimenti esteri, e dall'altro, di sostenere le vocazioni produttive e le strategie di innovazione e di espansione del sistema industriale locale favorendo anche l'occupazione. Un piano dei voli più equilibrato, inoltre, sosterrebbe lo sviluppo delle grandi potenzialità turistiche del Salento".

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