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Cronaca Leuca / Via Michelangelo Buonarroti

Oltre un chilo di cocaina: tre arresti. Carabinieri trovano anche una pistola

Doppio intervento dei militari della compagnia di Lecce: nel capoluogo, nei pressi di parco Tafuro, sono in due a essere finiti in manette; a Monteroni effettuata un'altra perquisizione con esito positivo

LECCE – Avevano una pistola “Zastava” e 433 grammi di cocaina, in parte già suddivisa in dosi, e circa 4mila 200 euro in contanti. I due uomini sorpresi dai carabinieri all’interno di un garage a servizio di un condominio di via Michelangelo Buonarroti, nei pressi di parco Tafuro di  Lecce, sono finiti in grossi guai.

E tutto lascia immaginare che la vicenda possa avere un seguito. Perché si può ipotizzare che Saverio Renna, 50enne di Torchiarolo, domiciliato a Castromediano (rione di Cavallino) e Orazio Ruggiero, 27enne di Lecce, altro non fossero che anelli di congiunzione con gruppi della malavita organizzata. I classici snodi intermedi. Ma saranno, eventualmente, gli approfondimenti investigativi a svelare l’intera storia di cui l’intervento di ieri sembra essere solo un capitolo.

Certo è che il blitz dei carabinieri della Sezione radiomobile della compagnia di Lecce non è stato pianificato a puntino. Probabilmente i militari non sapevano nemmeno cosa avrebbero trovato, una volta fatta irruzione nel box. Perché tutto è nato da segnalazioni secondo le quali, da un po’ di tempo, almeno un mese o due, in quella zona si verificavano movimenti sospetti. Auto di grossa cilindrata, spesso Mercedes, facevano capolino nei pressi di un garage in particolare. E seguivano subito dopo rumori più che sospetti.  

In molti, attorno alle 9,30 di mattina, hanno sentito nel quartiere Leuca di Lecce le sirene dei militari che tagliavano l’aria. E non di uno, ma di più veicoli. E si sono affacciati nelle vie per capire cosa stesse accadendo. Ebbene, nelle vicinanze, poco più in là dei campi di calcio e calcetto dell’oratorio “Don Pasquale”, i carabinieri avevano appena fatto irruzione nel box, bloccando Renna e Ruggiero, dopo essersi appostati e aver ascoltato per interi minuti tempo i famosi rumori. Hanno poi scoperto che questi derivavano dal nastro adesivo usato per chiudere alcune scatole.

Il blitz nel quartiere Leuca

Il locale, in uso a Renna (che è domiciliato a breve distanza, nel rione Castromediano), posto a livello seminterrato, secondo quanto teorizzato dai carabinieri, sarebbe stato usato abitualmente per il taglio della sostanza stupefacente e per il confezionamento delle dosi. Tanto che al momento dell’irruzione, su un tavolo c’erano ancora i resti del “lavoro” appena svolto, ma non il grosso della sostanza. Questa, già confezionata, era stata nascosta nel vecchio case di un computer. Già, perché mentre Ruggiero è un operaio che lavora in campo agricolo, Renna è un docente di informatica che aveva trovato nel materiale usato per lavoro il nascondiglio giusto.

Oltre alla droga (e di cocaina deve esserne passata parecchia, nei giorni, da lì), c’era poi l’arma da fuoco, una calibro 7.65, con 80 cartucce. Su questa saranno svolte le analisi balistiche del caso. I carabinieri, che si sono avvalsi anche di un’unità cinofila di Modugno per le perquisizioni approfondite (che hanno riguardato, come da prassi, anche le abitazioni dei due), stanno vagliando anche vario altro materiale ritrovato, fra cui cellulari e appunti, che potrebbe aiutare a ricostruire meglio il giro d’affari.

Monteroni: secondo arresto per droga

PULLI Giacomo_1-3Più o meno nelle stesse ore, a Monteroni di Lecce, i militari della sezione operativa del nucleo operativo radiomobile del capoluogo hanno arrestato, anche in questo caso in flagranza di reato, Giacomo Pulli 35enne residente a Monteroni di Lecce.

Durante la perquisizione effettuata con l’ausilio di un’unità cinofila (la stessa intervenuta a Lecce, con i cani Quentin  e Iacssono stati trovati 851 grammi di cocaina e poco più di 8mila euro in contanti, oltre a materiale per il confezionamento. Si è trattata, a differenza del primo caso, di un'attività organizzata da tempo, nata da osservazioni precedenti che avevano generato forti sospetti sulle attività di Pulli.

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