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Cronaca

Omicidio, si indaga a tutto campo. Inquirenti vicini ad una svolta

Sono indagini serrate e complesse quelle condotte dagli uomini della squadra mobile, guidata da Michele Abenante, per dare un volto e un nome all'assassino di Valentino Spalluto. I sospetti si concentrano su un 23enne

 

LECCE – Sono indagini serrate e complesse quelle condotte dagli uomini della squadra mobile, guidata da Michele Abenante, per dare un volto e un nome all’assassino di Valentino Spalluto, il 20enne originario di Surbo assassinato una settimana fa in piazza Palio, mentre con alcuni operai era al lavoro per realizzare i ponteggi destinati a ospitare il palco per il concerto di Laura Pausini. Gli inquirenti, che mantengono il più stretto riserbo sulle indagini, sembrano comunque avere un quadro abbastanza preciso del contesto in cui è avvenuta la spietata esecuzione del 20enne. Il cerchio sembra stringersi ogni giorno di più intorno all’autore dell’omicidio del ragazzo originario di Surbo. Un ragazzo perbene, che a luglio scorso aveva finito il periodo di messa alla prova e iniziato una nuova vita. Dopo aver conseguito la licenza media, aveva trovato un buon lavoro, fino a quando i suoi sogni sono stati spezzati da due proiettili esplosi da una folle mano omicida. Non è escluso, infatti, che l’obiettivo del killer non fosse Spalluto ma un altro operaio, e che il 20enne abbia solo avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Al momento il maggior sospettato rimane Andrea Polimeno, 23enne leccese, attualmente in carcere per evasione dagli obblighi domiciliari. Il nome del 23enne, però, non sarebbe stato ancora iscritto nel registro degli indagati, poiché nessun atto ufficiale è stato ancora notificato al suo legale, l’avvocato Giovanni Battista Cervo. Quello di Andrea Polimeno è un nome già noto alle forze dell’ordine: il 27 maggio dello scorso anno fu arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Nella sua abitazione gli agenti della questura trovarono 600 grammi di marijuana e 78 di hashish, oltre ad alcuni coltelli e sei proiettili calibro 22.

Fondamentali, per il prosieguo delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero, saranno gli esiti degli esami sugli oggetti sequestrato a Polimeno. Si tratta, in particolare, di un telefono cellulare, uno Scarabeo (lo stesso modello di scooter con cui alcuni testimoni avrebbero visto allontanarsi l’assassino), il casco e alcuni vestiti del 23enne. Anche ieri sono proseguiti gli ascolti di testimoni e persone informate sui fatti. Gli inquirenti stanno vagliando ogni minimo indizio capace di portare all’assassino. L’obiettivo è capire quale sia stato il fattore scatenante capace di portare a un’esecuzione così eclatante, in pieno giorno e centro cittadino, dinanzi a tante persone.

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