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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Tricase

Operai Aldechi, aspettando la cassa integrazione

Ad agosto, gli ex lavoratori del calzaturificio di Tricase non hanno ricevuto né gli stipendi per la cig, né per i corsi di formazione. Dito puntato contro la Regione, annunciano nuove proteste

TRICASE - Sono di nuovo sul piede di guerra gli ex operai Adelchi: da quando il colosso di Tricase ha chiuso parte delle aziende del gruppo per esternalizzare la produzione, per loro non c'è stata pace. La clamorosa lotta per la salvaguardia del posto di lavoro, iniziata nel 2010 con l'occupazione del tetto di Palazzo Gallone (sede del Comune) e continuata con manifestazioni e presidi permanenti in città, non ha avuto nessun risultato, se non quello della cassa integrazione.

Ora persino il sussidio regionale straordinario, prorogato fino a fine anno, è a rischio, visto che l'Inps ha nuovamente comunicato la propria indisponibilità a pagare gli operai. Si ripete quindi, identica, la scena già vissuta a maggio (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=27699), quando i lavoratori infuriati si sono recati direttamente presso gli uffici dell'Inps di Lecce, per reclamare spiegazioni plausibili sul ritardo nel pagamento di quelle settecento euro dovute, oltre che indispensabili per mandare avanti centinaia di famiglie ormai senza stipendio.

Allora si era detto che la causa era a monte: una mancata rendicontazione, non avrebbe permesso di accertarsi che i fondi del 2010 bastassero a coprire tutte le richieste di cassa integrazione che venivano dal Salento. Tre mesi dopo, siamo punto e daccapo: gli assegni delle indennità per la cassa integrazione e per i corsi di formazione previsti dal programma "welfare to work" della Regione Puglia, sono di nuovo bloccati perché "l´Inps non ha ancora ricevuto alcun mandato di pagamento da parte della Regione " spiegano i lavoratori in lotta del comitato "Michele Frascaro".

"Abbiamo atteso anche troppo sperando nel buon senso di questa amministrazione regionale ma siamo oggi più delusi che mai dell´operato della stessa - dichiarano gli operai - L´impegno promesso per rendere questo territorio nuovamente appetibile agli imprenditori, misure che dovevano agevolare i cassintegrati per uscire definitivamente da questa situazione di inoperosità anche attraverso dei finanziamenti agevolati per l´auto-imprenditorialità, nulla di tutto ciò è stato fatto".

"Oggi ci troviamo a provare sconcerto di fronte a chi in questo mese ha tranquillamente fatto le ferie estive senza prima preoccuparsi di attivare la procedura di pagamento della cassa integrazione", continuano i lavoratori che puntano il dito anche sui ritardi per il risarcimento dei corsi, sostenendo che "ad alcuni lavoratori, attraverso gli enti di formazione, è stata richiesta copia dei documenti di riconoscimento che nel frattempo, in questi otto mesi, risultano scaduti".

Si preannuncia, così, una nuova stagione di proteste e agitazioni che inizieranno già dalla prossima settimana, con una manifestazione dei lavoratori direttamente a Bari, sotto i portoni del governo regionale.

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