rotate-mobile
Cronaca

Operaio morì schiacciato da una pala meccanica, il caso resta aperto

Il gip Maritati ha respinto la richiesta di archiviazione e ora rischiano il processo il legale rappresentante della "Edilgest srl" di Casarano e il collega della vittima

LECCE - Morì schiacciato da una pala meccanica, dopo essere caduto al suolo da un'altezza di tre metri, mentre era sulla benna per riparare un nastro trasportatore nella cava della ditta “Edilgest srl”, una delle società del gruppo De Luca, in contrada Pineta, tra Casarano e Matino. La vittima si chiamava Rocco Pizzileo, aveva 56 anni ed era di Casarano. Ora per la morte dell'operaio, avvenuta il 9 luglio 2014, rischiano di finire al banco degli imputati il legale rappresentante della ditta Giuseppe De Luca, 62 anni, e il collega della vittima Adolfo Marzo, 54, di Supersano, che al momento dell'incidente guidava la motopala.

Questo alla luce del fatto che, nelle scorse ore, il gip (giudice per le indagini preliminari) Alcide Maritati ha respinto la richiesta di archiviazione, imponendo alla Procura di chiedere il processo per entrambi gli indagati. Insomma, il gip è giunto a conclusioni differenti da quelle del pubblico ministero Paola Guglielmi (titolare delle indagini svolte con i carabinieri della compagnia di Casarano e gli ispettori dello Spesal) che aveva motivato così l'istanza: “Non sussistono elementi sufficienti a sostenere l'accusa in giudizio, essendo il tragico incidente attribuibile alla condotta negligente e imprudente del lavoratore infortunato”.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Massimo Fasano e Giuseppe Palese, mentre la moglie di Pizzileo è assistita dall'avvocato Vincenzo Venneri.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operaio morì schiacciato da una pala meccanica, il caso resta aperto

LeccePrima è in caricamento