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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Trepuzzi

"Operazione Babele": i clan di Trinitapoli e i rapporti con il Salento

C'è anche Emiliano Vergine, 38enne di Trepuzzi, fra i trentuno arrestati di oggi nel corso dell'"Operazione Babele" dei carabinieri del comando provinciale di Foggia. Secondo la Dda sarebbe stato il punto di contatto per il Leccese del clan di Trinitapoli retto da Giuseppe Gallone

LECCE – C’è anche Emiliano Vergine, 38enne di Trepuzzi, fra i trentuno arrestati di oggi nel corso dell’“Operazione Babele” dei carabinieri del comando provinciale di Foggia, avvenuta sotto il coordinamento della Dda di Bari. Le ordinanze sono avvenute a carico di una presunta organizzazione malavitosa che opera nell’area di Trinitapoli, ma in grado di agganciarsi anche con altre realtà criminali, in particolare del Leccese e della zona di Reggio Calabria.

Un nome che risalta e non poco, dunque, quello del 38enne salentino, proprio perché sarebbe stato il punto di raccordo per allacciare affari oltre la propria area di appartenenza e influenza, in particolare verso il nord del Salento, dove resistono alcune forti sacche di resistenza della Scu, nonostante i colpi inflitti negli anni (e anche di recente) dalle forze dell’ordine.

L’inchiesta ha dunque svelato i nuovi assetti nella zona di Trinitapoli, dove marcata è la contrapposizione tra i due gruppi imperanti in zona, i Gallone-Carbone e i Miccoli-De Rosa, ma anche tracciato nuove piste ancora tutte da sondare fino in fondo. In manette sono finiti sia i principali esponenti dei due clan, sia Pasquale Moretti, 37enne, ritenuto a capo dell’omonimo gruppo di Foggia.

Quest’ultimo avrebbe intessuto rapporti con la famiglia retta da Giuseppe Gallone, 38enne, per i traffici di droga e delle banconote false. Gallone stesso, a quanto pare, avrebbe continuato a tenere le redini del clan, nonostante la detenzione nel carcere di Taranto, impartendo gli ordini ai congiunti più stretti.

VERGINE EMILIANO-2In tutto questo, l’operatività del gruppo criminale di Trinitapoli sarebbe stato garantito anche dai contatti con realtà più lontane, cioè – come detto - nella provincia di Lecce e in quella di Reggio Calabria. Un fenomeno, quello del riassetto di alleanze, che gli investigatori tengono d’occhio con molta attenzione da diverso tempo, in tutta la Puglia.

C’è da considerare, e non è un aspetto marginale, la circostanza che il nome di Vergine compaia fra quelli dei settantanove indagati complessivi nella recente operazione “Vortice Dejà Vu” dei carabinieri salentini che nei mesi scorsi hanno dato un taglio netto ai gruppi della Scu imperanti nel nord della provincia di Lecce, cioè fra Squinzano, Trepuzzi e Campi Salentina. E tutto questo sembra iniziare a tingere un quadro in cui le varie organizzazioni allargano i loro orizzonti e stringono nuovi patti che vanno oltre i confini provinciali e, a volte, anche regionali. 

Emiliano Vergine, assistito dall'avvocato Benedetto Scippa, sarà sentito domani per rogatoria dal gip del Tribunale di Lecce Simona Panzera.

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