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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Operazione Cinemastore" della Dda di Lecce, in cinque patteggiano la pena

Si sono definite oggi le pene per Luigia Pesolino Venuti, 49enne di Alessano, Giuliano Calò, 33enne di Lecce; Angelo Corrado, 32enne di Lecce, Cosimo Danilo Dell'Anna, 38enne di Carmiano e Salvatore Bramato, 35enne di Alessano

 

LECCE – Si è svolta oggi l’udienza riguardante i patteggiamenti per cinque degli imputati nel processo scaturito dall’operazione “Cinemastore” condotta della squadra mobile di Lecce, dopo le richieste di rinvio a giudizio formulate dalla Dda di Lecce nei confronti delle sessantadue persone che erano state indagate a vario titolo per associazione mafiosa ed episodi di estorsione, detenzione di armi e traffico di sostanze stupefacenti.  

Dopo le richieste avanzate dai rispettivi legali il 18 luglio, questa mattina, in tribunale, davanti al gup Carlo Cazzella, sono state definite le pene: due anni e 3mila euro di multa per Luigia Pesolino Venuti, detta "Gina", 49enne di Alessano; due anni e 2mila e 200 euro di multa per Giuliano Calò, 33enne di Lecce; un anno e sei mesi e 20mila euro di multa per Angelo Corrado, 32enne di Lecce; un anno e quattro mesi e 2mila euro di multa per Cosimo Danilo Dell'Anna, detto "Mino", 38enne di Carmiano; due anni e 4mila euro di multa per Salvatore Mosè Bramato, 35enne di Alessano.

E’ stata concessa la sospensione condizionale della pena a Dell’Anna e Bramato. Quest’ultimo torna in libertà. Allo stesso modo, è stata definita la formale scarcerazione anche per Luigia Pesolino Venuti e Angelo Corrado.  Fra i vari imputati che inizialmente avevano avanzato richiesta di patteggiamento (in questo caso in continuazione) c’era anche Roberto Nisi, 60enne di Lecce, ritenuto dagli inquirenti uno dei leader del sodalizio e per il quale l’istanza è stata però rigettata. Gli imputati che hanno patteggiato erano difesi dagli avvocati Stefano Prontera, Pantaleo Cannoletta, Massimiliano Petrachi, Giovanni Erroi, David Alemanno.   

Per quanto riguarda l’operazione, nel dettaglio, quarantanove furono in tutto le ordinanze di custodia cautelare firmate dal gip di Lecce, mentre altri sono stati indagati a piede libero. Capi del sodalizio sarebbero Pasquale Briganti, 43enne di Lecce, e i fratelli Giuseppe e il già citato Roberto Nisi, 51enne e 60enne, anche loro leccesi, indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso.  Diverse le attività illecite di cui sarebbero stati promotori, fra cui traffico di stupefacenti, estorsioni, riciclaggio, gestione del gioco d’azzardo e del “punto”, la tangente che gli spacciatori non affiliati dovevano versare al gruppo per gestire i propri commerci. 

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