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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Sogni", De Angelis parla, Maria Bianco in silenzio davanti al gip

Primi interrogatori di garanzia per due dei tre arrestati per l'incendio che ad agosto distrusse il negozio "Sogni". La donna ha scelto di rimanere in silenzio, mentre il 60enne tarantino ha risposto alle domande del gip Lariccia

 

LECCE - E' durato solo pochi minuti, il tempo delle formalità burocratiche, l'interrogatorio di garanzia di Maria Speranza Bianco, 37enne di Surbo, una delle tre persone arrestate all'alba di ieri nell'ambito delle indagini sull'attentato che la scorsa estate, nella notte tra il 1° e il 2 agosto, distrusse il negozio "Sogni", in pieno centro a Lecce, danneggiando lo stabile e alcuni esercizi commerciali adiacenti. In quella terribile esplosione, che squarciò il silenzio della placida notte del capoluogo salentino, perse la vita Michele De Matteis, 32enne leccese, l'uomo che secondo l'accusa era stato ingaggiato per compiere l'attentato ma che nella scoppio perse la vita. La donna, che si trova agli arresti domiciliari, è arrivata in Tribunale poco dopo le 11.30, scortata da due agenti della polizia penitenziaria, per comparire dinanzi al gip Nicola Lariccia nell'aula al quarto piano del palazzo di giustizia. La 37enne, assistita dall'avvocato Cosimo Rampino, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Il suo legale ha già depositato istanza di revoca della misura al Tribunale del Riesame.
De Angelis-4Subito dopo a essere interrogato è stato Gerardo De Angelis, 60enne di Taranto, titolare del negozio, ma considerato dagli inquirenti un prestanome. L'indagato, assistito dall'avvocato Amilcare Tana, ha risposto alle domande del gip, ricostruendo, come aveva già fatto in un lungo interrogatorio avvenuto il 29 dicembre scorso, i rapporti con gli altri due arrestati. De Angelis ha spiegato di aver acquistato da Schipa l'esercizio commerciale a una cifra di circa 30mila euro (poco meno del valore di mercato) per avviare un'attività in proprio che gli  consentisse di lasciare la precedente alla figlia.
Bianco-3-4L'inventario eseguito a fine luglio, ha spiegato il 60enne, non solo aveva abbattuto il valore della merce (a discapito del premio assicurativo), ma gli averebbe consentito di cambiare tipo di attività a settembre. Riguardo al debito contratto con Schipa, circa 50mila euro, De Angelis ha precisato che si trattava di una questioni di affari che avrebbe risolto in seguito. L'indagato, inoltre, ha spiegato di non essere al corrente di alcun piano o tentativo di frode assicurativa, e che conosceva De Matteis solo per averlo incrociato con Schipa in alcune circostanze. Dai riscontri investigativi, infatti, non emerge alcun contatto tra i due.
Lunedì mattina, nel carcere di Borgo San Nicola, sarà interrogato Giampiero Schipa, 46enne leccese, già proprietario dell'esercizio commerciale ed ex marito della Bianco. L'uomo, sfuggito inizialmente alla cattura, si è consegnato ieri sera in questura poco dopo le 21.30.Schipa è assistito dall'avvocato Giancarlo dei Lazzaretti. I tre, secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbero agito per intascare il premio assicurativo. Soldi con cui De Angelis, ha spiegato il procuratore Cataldo Motta, avrebbe dovuto saldare il debito contratto proprio con Schipa. La vicenda, però, avrebbe avuto un epiologo tanto inaspettato quanto tragico.
 

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