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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Operazione "Genesi", gli arrestati dinanzi al gip. In due confessano

Interrogatorio di garanzia per le persone arrestate dalla finanza nell'ambito dell'operazione che ha smantellato un traffico di stupefacenti

LECCE – Sono comparsi oggi dinanzi al gip Michele Toriello le persone arrestate dalla guardia di finanza nell’ambito dell’operazione Genesi, che ha smantellato un traffico internazionale di stupefacenti. Albino Volpe, 57enne originario di Martina Franca ma residente a Borgagne, ha risposto alle domande del giudice, ammettendo i reati contestati. Stesso copione per Bastri Caushaj, 54enne albanese residente a Merine. Dorjan Pashaj, 31enne di Durazzo e Leonidha Lapaj, 37enne originario di Valona, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

Antonio Leo, 37enne fratello di Andrea (ritenuto dagli inquirenti a capo del clan Vernel) ha respinto le accuse, così come Pasquale Giannone, 32enne originario di Borgagne. Antonio Leo è indagato per una tentata estorsione nei confronti di Giannone: grazie ad alcune intercettazioni ambientali, la guardia di finanza ha incastrato il 37enne. Quest’ultimo, infatti, avrebbe minacciato Giannone con un fucile a canne mozze, per impedirgli l’attività di spaccio sul “suo” territorio. Nel corso dell’indagine i militari hanno evidenziato la vicinanza di alcuni degli arrestati al clan mafioso “Vernel”, operante nell’area compresa tra Vernole e Melendugno, e costola della Sacra Corona Unita. Quelle tensioni tra l’attuale reggente del clan, Antonio Leo, e Giannone, non sono sfuggite agli occhi degli inquirenti. Al centro di quei dissapori, la suddivisione del “bacino di utenza” degli acquirenti di droga. “Erba”, ma non solo. Gli investigatori hanno anche recuperato anche modesti quantitativi di cocaina durante l’indagine.

Tre agenti sotto copertura del Gico, il Gruppo d’investigazione sulla criminalità organizzata, hanno finto di essere acquirenti: hanno teso la trappola al gruppo, e sono scattate le manette. I tre finanzieri si sono mostrati disponibili all’acquisto di un’ingente partita di marijuana. E loro, i trafficanti, hanno abboccato. Per diverse settimane sono stati pedinati, monitorati a distanza e continuamente intercettati. Al momento del blitz di ieri sera, i finanzieri coordinati dal colonnello Nicola De Santis hanno anche rinvenuto ulteriori 65,700 grammi di marijuana e, dalle successive perquisizioni, anche altri 123,15 della stessa sostanza. Le accuse a vario titolo sono di traffico di stupefacenti, detenzione e porto di armi da fuoco ed estorsione. Gli indagati sono assistiti dagli avvocati Pantaleo Cannoletta, Giuseppe De Luca, Stefano Prontera e Gabriele Valentini. 

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