rotate-mobile
Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Operazione "Genusia", sei i salentini coinvolti in una maxi truffa all'Inps

Ai domiciliari un 65enne di Carmiano che avrebbe svolto il ruolo di intermediario per ingaggiare alcuni falsi braccianti

LECCE – Ci sono anche sei salentini nella maxi inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Taranto su una presunta truffa ai danni dell’Inps del valore di circa 4 milioni di euro. Sette le ordinanze di custodia cautelare eseguite nell’ambito dell’inchiesta denominata “Genusia”, nome dell’antica Ginosa. Novantuno i nomi iscritti nel registro degli indagati dal pubblico ministero Lanfranco Marazia. Tra loro ben 57 braccianti che avrebbero ingiustamente percepito indennità dall’Inps.

Ai domiciliari, per truffa aggravata e falso in atto pubblico sono finiti Giovanni Lippolis, 57 anni di Ginosa, dipendente civile del ministero della Difesa impiegato nell’Arsenale militare e sindacalista, e il consulente del lavoro Domenico Caforio, 43 anni, di Palagiano. Secondo l’ipotesi accusatoria si sarebbero avvalsi della collaborazione di due imprenditori del settore agricolo e della collaborazione di tre intermediari, tra cui Corrado Arnesano, 65enne di Carmiano (finito ai domiciliari) per ingaggiare falsi braccianti, assunti in maniera fittizia per poi percepire indebitamente la disoccupazione. Gli altri salentini indagati sono D.A., 23 anni; P.A., 27 anni; M.R. F., 61 anni; L.M., 43 anni, tutti di Carmiano; e  V.S., 62enne di Veglie. Alcuni degli indagati sono assistiti dall’avvocato Massimo Bellini.

Un sistema tanto redditizio quanto truffaldino quello contestato dalle fiamme gialle. I braccianti, infatti, non solo non lavoravano e non percepivano alcun compenso, ma versavano a chi li aveva assunti cifre dai 7 ai 14 euro per ciascuna giornata lavorativa dichiarata all’Inps con la certezza che appena sarebbe scattato il numero minimo di giornate previsto dalla legge avrebbero potuto incassare prestazioni assistenziali come assegni familiari, assegni per malattia e maternità e ovviamente l’indennità di disoccupazione.

A dare avvio alle indagini la segnalazione dell’Inps, insospettita dalle cifre e dal volume d’affari di una piccola azienda agricola. Due degli indagati avrebbero più volte inserito i dati riferiti ai falsi rapporti di lavoro e alle false giornate mai prestate nel sistema informatico per precostituire le posizioni contributive necessarie poi a chiedere l’indennità di disoccupazione.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Operazione "Genusia", sei i salentini coinvolti in una maxi truffa all'Inps

LeccePrima è in caricamento