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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Vernole / Via Sant'Anna, 61

Lanciano bomba carta dall'auto in corsa: esplode mentre i dipendenti sono nel supermercato

La deflagrazione è avvenuta intorno alle 20,15, di fronte all'ingresso del "Maxi Sidis" alla periferia di Vernole. All'interno del locale, oltre al titolare, anche i dipendenti. Danni esterni all'inferriata e a una tettoria, ma nessun ferito. Un anno addietro un'altra intimidazione

VERNOLE – Era rimasto ben poco da fare: rimettere in ordine gli scaffali dei reparti e procedere con la chiusura cassa. E, invece, la giornata di lavoro dei dipendenti di un supermercato di Vernole non era ancora finita. Intorno alle 20,15, infatti, una potente bomba carta è stata piazzata, ma più probabilmente lanciata  da un’autovettura in corsa, contro l’ingresso principale del market “Maxi Sidis”, al civico 61 di via Sant’Anna, nei pressi della strada provinciale che collega Lecce a Melendugno.  

Un boato, la vetrata crepata e le urla del personale che era ancora all’interno del locale. Una deflagrazione che avrebbe potuto causare conseguenze indescrivibili se solo uno dei commessi si fosse trovato sull’uscio al momento dell’esplosione. L'ordigno ha sventrato la parte inferiore dell’inferriata posta all’ingresso. La protezione metallica si trovava abbassata poiché l’attività era ormai in chiusura quando proprietari e commessi hanno udito  il fragore della detonazione. Oltre alla saracinesca, danni visibili sono stati registrati sulla tettoria in plexiglass che ricopre il corridoio in cui sono parcheggiati i carrelli per la spesa.

I frammenti sono saltati come schegge sull’asfalto, fin dalla parte opposta della strada. La sorte, benevola, ha fatto in modo che nessun passante si trovasse lì in quell’istante. Sul posto, per i rilievi, sono accorsi i carabinieri del Reparto investigazioni scientifiche, della stazione locale, assieme ai colleghi del Norm, il Nucleo operativo e radiomobile, della compagnia di Lecce guidata dal maggiore Pasquale Carnevale.

Il titolare del supermercato, Fernando Pascali - che gestisce l’attività assieme a figli e famigliari, peraltro residenti nelle vicinanze e che si trovava nel suo supermercato al momento dell’accaduto - è stato accompagnato in caserma per essere ascoltato e per quantificare nel dettaglio i danni. I figli del proprietario, Marco ed Eugenio, sono entrambi noti alle forze dell’ordine. Il secondo, in particolare,  è balzato agli onori delle cronache locali per una vicenda che risale a dieci anni addietro. Fu, infatti, arrestato, appena 22enne, per tentato omicidio. Nei pressi di un bar di Vernole ferì con un colpo di pistola un pregiudicato di 36 anni, perché avrebbe preso a schiaffi il fratello Marco. Per quella vicenda ha subito una condanna a sette anni. Parentesi giudiziaria ormai datata che però nulla avrebbe a che vedere con quanto avvenuto in serata.

I militari dell’Arma, intanto, stanno setacciando la zona alla ricerca di indizi e videocamere di sorveglianza installate nei paraggi. Il market colpito ne sarebbe sprovvisto. Gli investigatori valuteranno anche l’eventuale versione di passanti e cittadini, ma è su quel veicolo sentito marciare a velocità elevata che ora si stanno concentrando le attenzioni. Vi sono pochi dubbi sul fatto che quanto accaduto possa avere il sapore di un messaggio minatorio. Ma a stabilire in quale contesto sia potuto maturare livore e malcontento da parte di qualcuno lo si potrà chiarire soltanto col passare delle ore e con la collaborazione dei testimoni.

La famiglia Pascali era già finita nel mirino dei malviventi alla fine del 2013. Un pomeriggio di fine novembre, due individui raggiunsero il supermercato in sella a una moto di grossa cilindrata: una raffica di sette colpi d’arma da fuoco  fu indirizzata infatti all’ingresso dell’esercizio, in quel periodo denominato “Briò”. Ma quel vecchio fatto di cronaca non sarebbe necessariamente ricollegabile a quello più recente. Tutte le piste investigative restano aperte. Almeno fino all'individuazione del modello di quell'autovettura.

 

Il sopralluogo dei carabinieri dopo la deflagrazione

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