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Cronaca Otranto

Palascia, Sammaruco: "Ma il sindaco non sapeva?"

E' la domanda che il capogruppo all'opposizione al Comune di Otranto rivolge al primo cittadino, Luciano Cariddi, riguardo al progetto per la realizzazione di una discussa opera della Marina militare

Corrado Sammarruco, capogruppo all'opposizione al Comune di Otranto, ha voluto esprimere il suo dissenso riguardo la gestione delle ultime due vicende più importanti che hanno animato la vita politica locale. Nei gironi scorsi, il sindaco Cariddi aveva indetto un'assemblea per discutere il progetto di realizzazione di una discussa struttura in zona Palascia, ad opera della Marina Militare. Nell'incontro, il sindaco aveva mosso qualche dubbio sul progetto, ritenendo che ci fossero carenze serie nell'iter di approvazione, riscontrabili nella precedente amministrazione. Pronta la repliica di Sammarruco: "In merito alla questione, siamo contrari alla struttura che la Marina dovrebbe realizzare in zona Parco. Ma tuttavia sorprende l'atteggiamento del sindaco, che si estranea da ogni responsabilità su tale progetto: contesto il suo comportamento - afferma - visto che Cariddi era assessore ai Lavori pubblici nella precedente amministrazione e non poteva non esserne a conoscenza, a meno che, sulla questione, si sia in qualche modo distratto. Se così fosse, lo invito a rivolgersi all'assessore De Donno nell'amministrazione Bruni, e che dovrebbe essere ben informata sui fatti".

Ma Sammarruco ci tiene a muovere un appunto anche sulla famosa questione dei parcheggi nelle pinete di Alimini e delle sassate alla polizia municipale: "Esprimo la mia vicinanza alle forze dell'ordine, vittime di questi atti scellerati. Ma mi chiedo pure come mai simili episodi si stiano verificando solo quest'anno. Un'altra questione che si pone è la mancanza di controllo nelle ore notturne - aggiunge - dove le pinete vengono letteralmente invase dalle auto molto di più che durante il giorno. Risulta evidente l'incapacità amministrativa nel gestire una situazione, che non avrebbe bisogno dell'uso della forza, ma semmai della concertazione, facendo magari riferimento alle associazioni, che, in tali necessità, dimostrano maggiore efficacia grazie alla propria naturale vocazione al dialogo. La Concertazione doveva essere del resto il grande disegno politico di questa maggioranza, ma, dinanzi a questi episodi, sì denota l'idea di un fallimento totale di questo proposito".

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