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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Otranto

Palascìa, spiragli in attesa della seduta di novembre

L'incontro di Roma è servito a chiarire alcuni punti. Il progetto originario ha subito modifiche, eliminando la torre all'ingresso. Resta il problema dell'ampliamento, che il Comune vorrebbe evitare

Il progetto di ampliamento del presidio della Marina militare a Capo Palascia è stato oggetto, come già ampiamente documentato, della discussione al tavolo di concertazione voluto al tavolo del Ministero dell'ambiente, dal sottosegretario, Laura Marchetti. È stata appunto lei ad aprire i lavori, spiegando le motivazioni di una "riunione difficile, dove la posta in gioco è bellissima". Il sottosegretario ha dichiarato: "Stiamo discutendo di un progetto del quale non sappiamo molto. Ma l'area in questione è splendida e sottoposta a vincoli paesaggistici, che spetterebbero alla Regione. Inoltre ci troviamo in area Parco e in una zona Sic. Se il progetto dovesse realizzarsi si tratterebbe di una ferita al paesaggio. Quella zona ha una forte propensione simbolica tanto che il ministero vorrebbe coinvolgere il Faro di Palascia in un progetto che comprenderà cinque fari del Mediterraneo".

Il senatore Maritati ha poi chiesto al generale, Felice Resce, qualche dettaglio in più circa il progetto in questione. Resce ha precisato: "Stiamo parlando di un sistema che non ha nulla a che vedere con la Marina militare, ma con la Difesa in generale. Palascia è il punto più ad Est d'Italia. Già nel presidio esistente, si possono controllare i movimenti nel Canale d'Otranto, la migrazione clandestina, il commercio di armi e di droga". Sugli interventi da realizzare ha poi aggiunto: "Si intendono rimuovere le apparecchiature che hanno subito obsolescenza. Rimuovere significa anche realizzare intorno delle strutture che possano ben contenere le nuove apparecchiature che si andranno a sostituire alle vecchie e un'area servizi per il personale che lavora".

Il generale ha, quindi, evidenziato che il progetto originario ha subito modifiche, eliminando l'alta torre posta all'ingresso del presidio, a carattere puramente estetico, e abbassando la seconda torretta, che ospiterà le moderne apparecchiature di monitoraggio. Le restanti strutture conterranno gli uffici, le sale operative, e due stanze con bagno per il personale di servizio. Quindi, ha concluso Resce: "Non c'è nulla di segreto". Il presidente della Provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino ha dichiarato: "Trovo inutile stare qui a parlare del progetto. Il punto è: ci vuole o no la valutazione di incidenza ambientale visto che ci troviamo in area Parco? I lavori sono iniziati sul presupposto che l'unico vincolo esistente è quello paesaggistico. Non si è tenuto però presente che lì c'è un Parco naturale approvato dalla Regione, all'interno del quale non sono previsti nemmeno i movimenti terra senza la valutazione d'incidenza e senza il nullaosta dell'Ente che gestirà il Parco. Deve essere l'Ufficio parchi a dire si o no?".

Resce gli ha, quindi replicato: "La Difesa ha seguito le leggi e l'iter previsto. Non ha commesso reati. Sono qui non per verificare se abbiamo o non abbiamo violato le leggi, ma per rendere minimo l'impatto ambientale". Pellegrino ha proposto che il progetto venga spostato più in là, rispetto all'area Parco. Il sottosegretario alla Giustizia, Alberto Maritati ha dichiarato: "Questo è un tavolo politico. Non c'è nessuno che può decidere. Lasciamo l'esistente e spostiamo il nuovo. Questa è la proposta che risolverebbe questioni giudiziarie e di scontro". Il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi ha chiesto al generale del Genio militare per quali ragioni si creata una base quasi doppia rispetto a quella già esistente.

A questa domanda, Resce ha così risposto: "In questo presidio ci saranno solo gli alloggi di chi presiederà di notte, gli altri soggiorneranno altrove, come fanno. C'è la necessità di ospitare queste nuove moderne apparecchiature. È il minimo indispensabile". Aldo Cosentino, direttore generale della Protezione natura, Angela Barbanente, assessore alle Infrastrutture della Regione Puglia, e Francesca Pace dell'Ufficio parchi hanno cercato di valutare se si fosse fatto tutto il dovuto per mitigare gli impatti ambientali. Laura Marchetti ha chiesto alla Difesa una trattativa che sostenga "la memoria nazionale ed un monumento dell'amicizia e dell'incontro fra i popoli". La senatrice Maria Celeste Cardini ha accusato la marina affermando: "Al di là delle regole rispettate, è il ragionamento di fondo che non tiene. Ci sono passaggi che non sono stati rispettati". Valentina Stamerra, portavoce del Comitato "Giù le mani da Punta Palascia" ha dichiarato: "Si deve tener conto di un appello che viene dalla democrazia, dalla cittadinanza. Sono sicura che i tecnici della Difesa saranno capaci di mantenere il ruolo strategico del progetto pur spostandolo, arretrandolo. In questo modo vinceremo tutti quanti". Resce le ha risposto: "L'unica cosa che non si può spostare è la torretta operativa perché perderebbe la sua efficacia. Farò studiare tutti i sistemi ai nostri tecnici per migliorare il progetto e sfruttare al meglio gli spazi, riducendo eventualmente la metratura. Mi impegno ad un confronto in questo senso con il Comune di Otranto, la Regione Puglia, l'Ufficio parchi, il Comitato. Faremo tutto ciò che sarà possibile. I nostri tecnici verranno da voi e valuteremo insieme le eventuali modifiche da apportare".

Infine la decisione di riconvocare a metà novembre una nuova seduta, per chiarire ulteriormente la questione e gli aspetti tecnici. Intanto, Luciano Cariddi, sindaco di Otranto, a conclusione dell'incontro, ha dichiarato: "L'incontro è stato molto utile per far comprendere allo Stato maggiore della Difesa le ragioni dell'amministrazione comunale, concordi con quelle degli altri enti e movimenti di opinione intervenuti. Dalle notizie ricevute dal Generale Resce si è notata un'apertura da parte dell'amministrazione militare verso le preoccupazioni espresse dal Comune sul progetto di capo Palascia. Infatti, lo Stato maggiore della Difesa ha già, nella nuova proposta progettuale discussa nell'incontro, eliminato la torre prevista come ingresso e ridotto l'impatto rappresentato dalla torre che dovrà ospitare l'attrezzatura tecnica della base. Resta il problema dell'ampliamento dell'attuale base sul quale l'amministrazione comunale resta ferma nella posizione già manifestata in precedenza di evitarlo totalmente. Su tale questione il Generale Resce si è riservato di valutare le ragioni che hanno comportato tale scelta progettuale. Seguirà sicuramente un incontro con i tecnici per comprendere la possibilità di non realizzare l'ampliamento previsto per il logistico o, al limite, di delocalizzare tale intervento".

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