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Cronaca

Il Parco è dei bambini, ma la vera sfida è all'inciviltà dei più grandi

E' quasi pronta l'area su viale Giovanni Paolo II. Cinque studi per una progettazione condivisa: così uno spiazzo arido è diventato un gioco di superfici, quasi tutte di verde fruibile, rialzate e ribassate. Non avrà recinzione

LECCE – Per approssimazione, anche Lecce sta prendendo confidenza con il concetto di parco così come diffuso in tutto il mondo civilizzato. Può sembrare una questione “barocca” in un momento caratterizzato da questioni più urgenti di sopravvivenza, ma il rapporto tra una città e le sue aree verdi contribuisce a definire la qualità della vita degli abitanti, soprattutto di coloro che hanno bisogno dello spazio pubblico e gratuito per esigenze primarie come lo sport e lo svago. Ecco perché l’imminente apertura del Parco dei bambini, in corso di ultimazione all’inizio di viale Giovanni Paolo II, alle spalle del centro commerciale, assume un valore particolare, dopo l’inaugurazione del Parco cittadino della Torre di Belloluogo.

Per realizzarlo, cinque studi professionali (Studio Brischetto, Amati, Atena – Gruppo Foresta – Aut Miglietta associati – Studio Scrimieri Edmondo – Tafuro Architect) che avevano presentato la stessa offerta al ribasso a seguito del bando di gara promosso dall’amministrazione comunale, si sono “associati” temporaneamente per scongiurare il sorteggio che avrebbe premiato solo uno di essi (importo dei lavori di 650mila euro). Ed è in questa scelta cooperativa che risiede il primo valore aggiunto: non più architetti in guerra tra di loro, divisi tra buoni e cattivi, fedeli o ostili a Palazzo Carafa, ma cittadini che prestano la propria competenza per la sperimentazione di uno spazio nuovo e diverso rispetto al passato.

vista-2C’è voluto poco più di un anno per dare forma a 9mila 500 metri quadrati di terreno piatto e arido, rimodellato con quasi nessun sacrificio dell’esistente (è stato abbattuto un solo albero di quelli preesistenti intorno al perimetro) dalla fantasia creativa dei progettisti che hanno voluto applicare la filosofia del playground, un unico campo da gioco informale dove spazi e attrezzi contribuiscono all’espressione libera del corpo. Significativa, in questo senso, la presenza di un muro in cemento di tre metri per l’arrampicata. Certo, non manca la classica bilancia, ma l’utilizzo dei giochi classici è stato ridotto al minimo sindacale.

Il Parco dei bambini è un continuum di superfici ribassate a rialzate riconducibili a cinque aree diverse: filo conduttore è la “strada”, cioè una superficie piana in cemento bianco, continua e libera pensata per il gioco dinamico, per la bicicletta,  i pattini o i rollerblade, un nuovo suolo dalle forme fluide che organizza il sistema degli accessi all’area e dei percorsi; poi c’è la “collina”,  posta all’angolo tra via Giovanni Paolo II e via Poli, un volume vegetale che si alza dalla quota zero e con una scarpata dolce a prato ospita tre scivoli annegati nel prato. La particolarità della collina – spazio a verde interamente calpestabile - è che è anche e soprattutto un segno urbano, un modo differente per risolvere il tema della recinzione degli spazi pubblici.

parco_foto 004-2Dedicato ai bambini da zero a sei anni è il “nido”dalla forma ovale e ribassato, caratterizzato da un’ampia superficie in gomma colorata popolata da sfere di varie dimensioni e pensato per stimolare la percezione e  la mobilità dei bambini più piccoli. A pochi metri c’è il “labirinto”, uno spazio in piano nel quale la modellazione di alcuni cordoli in cemento stimola il movimento del bambino; e infine il “bosco”, un’area alberata pari a circa mille e 500 metri quadrati caratterizzata da una superficie vegetale e nella quale sono disposti alcuni giochi. Tutta la vegetazione è fatta di piante e alberi tipici della macchia mediterranea e delle campagne salentine - , lecci, mandorli, tigli, corbezzoli, frassino (consulenza dell’agronomo Bruno Vaglio) – che conferiranno un aspetto cangiante con l’avvicendarsi delle stagioni.

Il parco dovrebbe essere inaugurato entro il mese di luglio, restano da definire solo alcuni dettagli. Una volta aperto, toccherà alla città dimostrarsi all’altezza di un’area di questo tipo. I progettisti, infatti, hanno voluto evitare la recinzione e la scelta è di per sé rischiosa. D’altra parte non è un cancello o un muretto a scoraggiare i vandali. Un compito fondamentale di sorveglianza spetterà ai residenti e ai cittadini in genere che ne faranno uso,  nella consapevolezza che un parco per bambini, pensato però per essere accogliente anche per gli adulti, è un bene prezioso per tutti.

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