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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Nuovi stabilimenti sul litorale leccese: chiesto il parere della Regione

La commissione Controllo ha concluso il confronto. La minoranza ritiene che la giunta non farà in tempo ad approvare il Piano comunale delle coste prima del ritorno alle urne

LECCE – Perché forzare i tempi per nuove concessioni demaniali a stagione estiva quasi conclusa? La domanda circola tra gli esponenti di minoranza a Palazzo Carafa che azzardano una riposta: la giunta non sarà in grado di procedere all’adozione del piano comunale delle coste entro la fine della consiliatura. A Lecce, infatti, si vota per le amministrative nella prossima primavera.

Questa mattina i componenti della commissione Controllo si sono riuniti per concludere l’esame degli atti inerenti la questione: alla fine si è deciso di acquisire ufficialmente il parere degli uffici regionali del demanio e intanto di congelare la pubblicazione del bando che, in forma riveduta e corretta, è stato riproposto dopo un primo ritiro dovuto proprio ai rilievi della commissione.

All’incontro di oggi ha partecipato la dirigente del settore Urbanistica, Maria Antonietta Greco, ma non l’assessore, Severo Martini. Il presidente della commissione, Antonio Rotundo, ha consegnato ai presenti copia della circolare della Regione Puglia, “con cui, rispondendo proprio a richieste di chiarimenti di alcuni comuni pugliesi, l'assessorato competente ha ribadito che in mancanza dell'approvazione del piano comunale delle coste e delle relative zonizzazione delle aree concedibili non può essere  rilasciata alcuna concessione di stabilimento balneare e di spiaggia libera con servizi”.

Carlo Salvemini, promotore di Lecce Città Pubblica (che sulla vicenda ha tenuto una conferenza già a maggio), parla di “ennesimo pasticcio dell’amministrazione” che aggrappandosi non si sa bene a cosa sta cercando di concludere l’iter di concessione quando basterebbe adottare il piano comunale per regolamentare la materia in modo definitivo. Tra le varie incongruenze rilevate nella seconda delibera di giunta, nella quale i lotti da concedere sono in parte diversi rispetto a quelli della prima versione, quella che prevede per l’aggiudicatario l’onere di dimostrare che il lotto non è sottoposto a vincolo e non rientra in quelle categorie escluse, perché per esempio soggette a erosione costiera.

Un altro punto del bando che non ha affatto convinto Antonio Rotundo è quello che riserva 15 dei totali 50 punti totali ai richiedenti che negli ultimi cinque anni abbiano svolto attività analoga a quella per la quale si avanza richiesta di concessione. La vicenda delle nuove concessioni, tuttavia, non interessa solo la minoranza. Ad accendere un faro sull’ipotesi di apertura di stabilimenti balneari furono esponenti del centrodestra, già nello scorso inverno che chiesero all’amministrazione come si sarebbe regolata alla luce delle richiesta già avanzate dai privati e in mancanza del piano comunale delle coste.

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