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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Patteggia e per ora resta in carcere il ladro seriale della movida leccese

Sei mesi e una multa per un furto, ma le indagini della polizia sul 19enne nigeriano sono tutt'altro che concluse. Sviluppi a breve?

LECCE – Nessuna scappatoia, questa volta, per colui che è già passato alla storia come il ladro seriale della movida leccese. Osawalu Salami, il giovane nigeriano di 19 anni arrestato qualche notte addietro dagli agenti della Sezione volanti di polizia, per ora resta in carcere.

Seguito dall’avvocato Cristiano Solinas, Salami ha patteggiato sei mesi e 200 euro di multa per un furto consumato, quello in un b&b avvenuto il 1° aprile scorso. Ma bisogna ancora procedere un furto aggravato consumato e due tentati. I motivi, cioè, per i quali è stato bloccato tramite un fermo di polizia giudiziaria del sostituto procuratore Maria Rosaria Micucci. Su di lui pendono ancora indagini, visto che è forte il sospetto che vi sia la sua mano in diversi colpi nel centro storico del capoluogo. Insomma, in futuro dovrebbero esservi ulteriori sviluppi.

Un ladro seriale e molti spunti

Senza titolo-1-13-23La vicenda che lo vede protagonista è ricca di spunti di riflessione su certi meccanismi della giustizia italiana, vista la serialità dei casi che hanno creato un clima di vero e proprio turbamento nei gestori di esercizi commerciali (pub, ristoranti, negozi di abbigliamento e via dicendo), e considerato che Salami era già stato già arrestato altre volte, uscendo però subito dopo e rimanendo sempre libero di muoversi.

Già, perché un obbligo di dimora a Carovigno, con firma quotidiana presso la caserma dei carabinieri, provvedimento adottato in passato nei suoi confronti, non l’ha certo fatto desistere dal prendere quasi ogni giorno, per mesi, un treno per Lecce per mettersi al “lavoro”. Basti pensare che 1° aprile - come detto - gli stessi poliziotti delle volanti l’avevano bloccato proprio presso la stazione ferroviaria, dopo il furto di una borsa all’interno di un b&b del borgo antico. 

La notte del fermo di polizia giudiziaria

I poliziotti, che hanno svolto la maggior parte dei sopralluoghi per i furti avvenuti in tutto questo lasso di tempo nel centro storico (in qualche sporadico caso sono intervenuti i carabinieri, la questione riguarda puramente la suddivisione territoriale della città), la notte dell’arresto, quella fra 17 e 18 aprile, sono stati avvisati proprio da alcuni gestori di locali di via Umberto I che hanno riconosciuto subito Salami, già immortalato in diversi video che hanno fatto il giro dei cellulari e delle pagine facebook dei commercianti. Entrato a tarda ora nello Shui Bar con il pretesto di un bicchiere d’acqua, si è capito come quello fosse il suo modo per svolgere sopralluoghi e studiare la fattibilità di furti da eseguire, il più delle volte, a notte fonda.

Nonostante il 19enne non avesse ancora compiuto alcuna effrazione, avvisato il pubblico ministero di turno, si è deciso per il fermo. Gli agenti, infatti, hanno esposto chiaramente tutti i fatti che lo vedevano probabile autore di furti, esibendo nell’immediatezza solide prove per tre di questi. C’era sicuramente necessità di riportare un po’ di pace fra i commercianti, ragion per cui il pubblico ministero ha usato il pugno di ferro, firmando per il fermo.    

I casi per i qual si è proceduto

Crianza (5)-2-3I tre casi per i quali si è proceduto al fermo: quelli del 3 marzo nel negozio d’abbigliamento Aba04 di via dei Perroni (danneggiata la saracinesca d’ingresso, ma il ladro, sorpreso dalla titolare, si erano allontanato), del 26 marzo nel ristorante La Torre di Merlino (immortalato dalle telecamere del sistema di videosorveglianza) e dell’8 aprile nel ristorante Crianza fra via Principi di Savoia e via Umberto I (tentativo di forzare una finestra e ripreso con un cellullare dall’edificio di fronte, tanto da reagire malamente, lanciando un tondino di ferro contro il testimone, un aiuto cuoco del locale).

Sono in corso accertamenti su altri due furti avvenuti con modalità simili: in questo caso, si attendono riscontri della polizia scientifica. In realtà, sono molti di più gli episodi in cui potrebbe aver agito il 19enne, ma per i quali sarà forse impossibile l’attribuzione concreta. 

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