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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Per il giudice l'ex Iacp non è tenuta a pagare l'acqua degli inquilini

In Tribunale si era arrivati dopo una citazione dell'Autogestione Cuneo. Ma la vicenda non nasce da guasti o rotture

LECCE - L'acqua deve essere pagata solo e soltanto dagli inquilini, la richiesta non può essere avanzata ad Arca Sud Salento (ex Iacp). Un principio che è stato affermato da una recente sentenza a firma del giudice Katia Pinto del Tribunale di Lecce.

Nelle aule giudiziarie si era arrivati dopo una citazione dell'Autogestione Cuneo di Lecce. I residenti ritenevano che fosse l’ente proprietario degli stabili a dover versare circa 128mila euro per consumi di acqua addebitati nel bilancio condominiale sotto la voce “dispersione idrica”. Sembra, però, che non siano state provate rotture di tubi idrici o difetti di manutenzione.

Il Tribunale ha riconosciuto, dunque, la legittimità dell'azione di Arca Sud Salento (che era rappresentata dall’avvocato Luca Vergine), motivando la sentenza anche sotto il profilo della correttezza delle iniziative intraprese per tutelare il patrimonio e gli interessi dei singoli assegnatari.

In particolare, viene evidenziato che la pretesa si inquadra nella più ampia questione della rendicontazione e amministrazione dell'Autogestione Cuneo, per la quale “l'Ente ha legittimamente sospeso l'Autogestione e revocato l'amministratore”, scrive il giudice, a causa di irregolarità nella gestione dei servizi comuni, confermate con un provvedimento irrevocabile del giudice amministrativo. 

In questa, si legge: "Rilevato che la copiosa documentazione e le precise deduzione dell'appellata (Iacp) non sono state adeguatamente contraddette dall'appellante, le cui affermazioni circa la normale condizione delle autogestioni di cui si tratta appaiono in radicale contrasto con quanto risulta dagli atti di causa”.

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