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Cronaca

Con la barca in città. I pescatori di San Cataldo chiedono di essere liberati dalle alghe

Una decina di imbarcazioni sono bloccate nella darsena, oggetto di un prossimo intervento di riqualificazione in base ad un accordo tra Regione e Comune che nelle prossime ore dovrebbe autorizzare un intervento straordinario di dragaggio: si attende la firma dell'assessore Monosi, di rientro dall'estero

LECCE – Bloccati dai mesi, da un insidioso e compatto manto di alghe ma anche dall’immobilismo istituzionale. Una quindicina di pescatori, con una barchetta al seguito, si sono presentati all’ingresso della prefettura di Lecce per sollecitare gli uffici del governo a favorire una rapida soluzione della vicenda che li riguarda: l’impossibilità di svolgere con regolarità il proprio lavoro perché le loro imbarcazioni non hanno a disposizione quei pochi centimetri che servono per uscire dalla darsena, chiusa da diversi mesi, e dirigersi in mare aperto.

Uno sporadico intervento di bonifica del canale è stato fatto, ma così superficiale che alla prima occasione di tramontana tutto è tornato come prima. Se non si esce in mare, non si pesca e non si guadagna, mentre le scadenze – utenze, assicurazioni e tutto ciò che ha a che fare con la quotidianità – non conoscono proroghe. Una situazione insostenibile alla quale l'amministrazione sta comunque cercando un rimedio. Secondo quando assicurato dall'assessore all'Ambiente, Andrea Guido, già domani l'assessore Attilio Monosi, che ha la competenza sulla darsena che rientra nel settore Patrimonio, firmerà una delibera cha autorizza il dragaggio del canale. 

Intanto è andata in scena la protesta: con fischietti, salvagenti, una rete da pesca e una barca rimorchiata fin sul marciapiede di via XXV luglio, i manifestanti hanno dato vita ad un presidio che pescatori1-2non ha interrotto il deflusso del traffico ma che ha reso necessario l’intervento degli agenti di polizia locale.

La darsena è stata già oggetto di un provvedimento di giunta, datato 8 ottobre che - in vista della riqualificazione annunciata con la firma di un protocollo con la Regione Puglia alla fine del luglio scorso - ha sospeso tutti i servizi e dato mandato all’avvocatura per l’annullamento del contratto in corso con la cooperativa che ne aveva ottenuto la gestione.

In seguito i proprietari di imbarcazioni sono stati diffidati a spostare i natanti perché non sussistono le condizioni di sicurezza indispensabili.I pescatori invece ci sono rimasti. E per adesso vi sono pure “intrappolati”. 

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