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Cronaca

Poli Bortone: "Non possiamo perdere la Banca d'Italia"

No del sindaco alla chiusura della filiale. Il progetto annunciato dal governatore Draghi prevede la soppressione di 75 sedi periferiche, la vendita degli immobili e la riduzione dell'organico

Il sindaco Adriana Poli Bortone non è la sola a dirsi contraria alla chiusura della filiale della Banca d'Italia a Lecce. Insieme al primo cittadino del capoluogo salentino si schierano amministrazioni provinciali e regionali che hanno inondato in questi giorni il governatore Mario Draghi di proteste e pronunciamenti contrari alla chiusura delle filiali. Non è un "Piano industriale", casomai assomiglia molto a un "Piano commerciale" basato sull'equazione "più si taglia, meno si spende". Questo è quel che sostiene la "Falbi", la "Federazione autonoma lavoratori Banca d'Italia" che contesta la riorganizzazione della struttura annunciata dal governatore e che, secondo il sindacato, si pone tre obiettivi: la chiusura di circa 75 filiali periferiche, la riduzione dell'organico e la vendita degli immobili delle sedi che saranno chiuse.


"Lecce non può perdere la Banca d'Italia e chiedo l'impegno di tutte le istituzioni locali in questo senso. Chiedo anche - scrive il sindaco in una nota -l'impegno dei candidati sindaci affinchè impediscano che sia inferto alla città l'ennesimo colpo da parte di un Governo che non solo ha privato Lecce (a seguito della Finanziaria 2007) di una larghissima fetta di risorse statali (con 9,5 milioni di euro in meno Lecce è la seconda città d'Italia, dopo Milano, a subire i tagli di una Finanziaria punitiva solo con alcuni ben mirati Comuni), ma oggi vuole privarla anche di un Istituto che rappresenta, peraltro, la presenza dello Stato sul territorio".

"Nella preventivata chiusura di 75 filiali da parte del Governatore - continua - c'è naturalmente anche quella di Lecce, con la prospettiva, ormai chiara, di passare da un complesso piano industriale ad un puro e semplice piano commerciale, inteso a far cassa. E' evidente che la prima conseguenza negativa sarebbe la riduzione dell'organico, la vendita delle filiali ed il concentramento delle attività in un'unica sede regionale nel capoluogo. Chiederò che anche il Consiglio comunale - conclude il sindaco Adriana Poli Bortone - prenda coscienza dell'ennesimo scippo voluto dal Governo Prodi, che continua pervicacemente nella sua politica antimeridionale vessando i cittadini con fortissime tassazioni e privandoli di Istituti finanziari di riferimento come la Banca d'Italia".

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