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Cronaca Centro / Piazza Mazzini Giuseppe

Lui irregolare in Italia, lei offensiva e i "promessi sposi" finiscono nei guai

Denunciati 23enne marocchino e 41enne leccese. Fermati dalla polizia, lei ha inveto pesantemente per strada e pure dentro la questura

LECCE – Insieme, “nella buona e nella cattiva sorte”. Proprio come vuole il rituale del matrimonio. Quello che un giovane marocchino 23enne e una leccese 41enne vorrebbero contrarre. Almeno, questo è quanto hanno detto agli agenti di polizia intervenuti per giustificare un problema: lui, irregolare sul suolo italiano. Ha pendente un ordine del questore di lasciare l’Italia, emesso il 20 febbraio scorso. Ma proprio in virtù di futuro sposo con la donna che l’accompagnava, il magrebino ha dichiarato sul momento di aver fatto ricorso. Ed ecco perché, a suo dire, sarebbe ancora nel Salento.

Sta di fatto, che per ora entrambi i "promessi sposi", più che davanti all’altare in chiesa, sono finiti nei guai negli uffici della questura. La donna stessa, denunciata, per oltraggio, resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Ma andiamo con ordine. Tutto è iniziato ieri pomeriggio, nei pressi di piazza Mazzini. Qui è stata inviata una volante di polizia, su segnalazione di qualcuno al 113, secondo il quale, in un’autovettura, vi sarebbero state una donna ed un uomo, quest’ultimo probabilmente extra-comunitario, intenti a consumare sostanze stupefacenti. Per inciso, al controllo di sostanze non ne sono state trovate, nondimeno di lì a poco sarebbe avvenuto un mezzo putiferio.

Il marocchino era senza documenti, ma il suo storico è stato comunque ricostruito e s’è scoperto il recente ordine di lasciare il territorio nazionale, corredato da una notizia di reato per non avervi dato seguito. E’ stato in quel momento che ha spiegato del ricorso, illustrando il ruolo della donna accanto.

Tant’è. Il marocchino è stato inviato presso la Divisione immigrazione per ulteriori provvedimenti. La donna, sempre più insofferente e nervosa nel momento in cui stava iniziando a realizzare i problemi che sarebbero sorti al suo compagno,  ha iniziato a urlare improperi in dialetto nei confronti degli agenti. Il tutto davanti a numerosi passanti. I poliziotti l’hanno invitata ad abbassare i toni e a tenere un linguaggio educato. Poi, lei stessa s’è recata in questura per seguire il compagno.

Proprio all’ingresso, la donna ha iniziato ad attirare l’attenzione di passanti e altri agenti presenti nelle vicinanze con forti urla, continuando con le ingiurie e, a quanto pare, avventandosi con violenza anche sul corpo di guardia all’interno dell’atrio.  Tutto dovuto, forse, anche a uno stato di alterazione psico-fisica. Per cui si è ritenuto opportuno richiedere l’intervento del personale medico. L’è stata somministrata una terapia, senza comunque rilevare la necessità di procedere a un ricovero. Ma intanto, sono scattate le denunce.

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