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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Melendugno

Porte e cancelli sulle grotte, nei guai nove pescatori

Da anni alcune cavità naturali tra Torre Sant'Andrea e San Foca erano diventate ricovero per gli attrezzi da pesca. Ma l'utilizzo era abusivo, senza alcuna concessione. Ed ora è scattato il sequestro

MELENDUGNO - Chi è nato e cresciuto sul versante adriatico del Salento, quelle casupole le ricorda così più o meno da sempre. Antiche grotte, cavità naturali modellate dal vento di mare, chiuse con cancelli e porticine. E accanto, magari, una barca in legno, remi, reti da pesca. Un quadretto a dir poco tipico, quasi tavole disegnate su libri di favole per bambini. Come tutti sanno, quegli anfratti creati da Madre Natura (e rimodellati anche con l'uso di cemento), tra San Foca e Torre Sant'Andrea, marine di Melendugno, sono diventati, nel tempo, ricovero degli attrezzi per i pescatori locali. Gente che va per mare di mestiere. Quello che forse non tutti sanno è che non vi sarebbe alcuna concessione, non sarebbe mai stato versato un canone annuo per il loro "affitto".

Proprio così, trattandosi di demanio pubblico, infatti, i pescatori - nove quelli costretti a sloggiare, in questi giorni, tutta gente del posto - avrebbero dovuto versare soldi per prendere in locazione le grotte e poterci quindi infilare le proprie attrezzature. Una questione che si trascina da tempo, ma sulla quale il Comune di Melendugno probabilmente non ha vigilato a dovere. Tanto che alla fine, è entrata in campo la guardia di finanza della compagnia di Otranto, coordinata dal capitano Luca Petrocchi, che ha sequestrato le grotte occupate, di fatto, in modo abusivo. E per i nove pescatori è scattata la denuncia a piede libero all'autorità giudiziaria. La questione arriverà presso la Procura di Lecce, insomma.

Chi conosce un minimo di storia locale, recente, ma anche più antica, sa che queste grotte battute dal vento, offrono da sempre riparo per i naviganti, i pescatori e persino, in passato, per i contrabbandieri. Luoghi dove riporre le attrezzature, ma anche altro, lontano da occhi indiscreti. Quelle non abitate da pescatori, sono persino diventate tempo addietro magazzini per nascondere ingenti quantità di droga. Alcune di queste cavità sono piccole, altre particolarmente ampie, fino a raggiungere anche i 70-80 metri quadri. Quasi abitabili, insomma, e quindi particolarmente ambite da chi ha un obiettivo ben preciso, sia lecito o illecito.

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