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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Le porte della fiera di via Cavallotti diventano un caso: bocciatura piena sulla Rete

Almeno a giudicare dai commenti sui social, l'allestimento dei varchi d'ingresso dell'area riservata alle bancarelle ha "sconvolto" molti leccesi. Tubi innocenti, fari alogeni e lampadine a cascata. Per ora vince solo il traffico: e siamo all'inizio

LECCE – Tubi innocenti in bella vista, disposti per formare un varco, e una cascata di piccole luci dalla sommità.

Corre sul web l’indignazione di molti leccesi per gli addobbi di via Cavallotti, dove hanno preso posto le bancarelle, tra l’intersezione con via Marconi e quella con via Trinchese. In particolare hanno provocato reazioni negative le due porte d’ingresso.

E’ vero che i gusti sono una questione piuttosto personale e che la città ha ben altri problemi che nemmeno il miglior maquillage può nascondere, ma nell’anno in cui Lecce è stata nominalmente capitale italiana della cultura si poteva fare qualcosa di meglio. Oppure niente, che probabilmente sarebbe stato comunque meglio.

Così, dopo la discussione intorno ai presunti primati in altezza dell’albero installato in piazza Sant’Oronzo, si apre un altro capitolo delle querelle natalizie.  A giudicare dai commenti sui social la sentenza è inappellabile.

Si pensa, erroneamente, che le cose belle abbiano per forza un costo, e allora, automatica è la giustificazione per la quale con le poche risorse disponibili ci si arrangia: “Comu spendi, mangi”, si dice da queste parti. E invece non sempre è così: alcune volte almeno basterebbero programmazione, capacità di coinvolgimento e originalità.

Perché, ad esempio non rivolgersi agli studenti degli istituti d’arte o dell’accademia per le decorazioni? Perché non promuovere luoghi di attrazione nella zona commerciale con artisti di strada? Non sono idee per le quali bisogna frequentare un master di marketing.

Il punto sostanziale è che ogni assessorato va per conto suo: ciascun esponente della giunta è attento al proprio bacino elettorale – anche gli ambulanti lo sono e in questo periodo si fanno sentire – e manca una visione d’insieme, una regia che a un certo punto alzi la mano e dica: “Per l’amor di Dio, questo proprio non va”.

portadue-2Del resto, se l’amministrazione ha rinunciato ad un piano traffico per il periodo natalizio è perché – si è detto – le associazioni di categoria hanno chiesto di limitare al massimo i divieti. Eppure già nella prima domenica si è dovuto ricorrere alla chiusura di alcuni viali già dal pomeriggio: auto dappertutto, smog come se piovesse, parcheggi sul marciapiede, davanti agli ingressi privati, in ogni più impensabile angolo.

Il risultato complessivo è l’improvvisazione con la quale si va avanti alla giornata, facendo finta di non sapere che l’oggettivo aumento dei flussi turistici – dalla scorsa primavera è tangibile il salto di qualità in questo senso – è frutto di decennali politiche di investimento in promozione del territorio da parte degli enti sovraordinati, Provincia nei primi anni e soprattutto Regione negli ultimi. Ma ci vuole molto lavoro per scalare la vetta, un attimo per precipitare a valle.

Ps. Per dare un contributo propositivo e suggerire soluzioni migliori per il prossimo anno, chiediamo ai nostri lettori, sparsi in Italia e all’estero, di mandarci la foto degli addobbi natalizi allestiti nelle città in cui vivono. L’indirizzo mail è redazione@lecceprima.it e il numero di contatto whatsapp 345 170 6229 (indicando mittente e luogo).

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