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Cronaca Porto Cesareo

Inchiesta di Porto Cesareo: sigilli al villaggio "Riva degli Angeli"

Si apre uovo filone nell'ambito dell'indagine partita sul voto di scambio e che coinvolge diversi politici locali. Su ordine del pm Carmen Ruggiero i carabinieri hanno eseguito il sequestro preventivo per presunti abusi edilizi

LECCE – Dopo gli avvisi di garanzia e gli accertamenti legati al presunto voto di scambio che sta scuotendo nelle ultime settimane Porto Cesareo, un nuovo fronte giudiziario si apre nel comune ionico. Questa mattina, infatti, i carabinieri della compagnia di campi Salentina, guidata dal capitano Nicola Fasciano, hanno posto sotto sequestro la struttura alberghiera "Riva degli angeli", che sorge a Torre Lapillo, lungo la litoranea nord, in direzione di Taranto.

L'ipotesi di reato alla base del sequestro (le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore Carmen Ruggiero) è di abusivismo edilizio. Nell'articolata informativa di reato dei carabinieri, sarebbero evidenziate “macroscopiche” violazioni delle norme urbanistiche, oltre che, in altra parte, da opere “realizzate in totale assenza di permesso di costruire e di autorizzazione paesaggistica”.

Una simile situazione richiede però un’indagine ancora più approfondita, da affidarsi a un consulente tecnico che determini consistenza e natura delle opere realizzate, nonché la loro legittimità alla luce di provvedimenti amministrativi e degli strumenti urbanistici vigenti a Porto Cesareo.

Un primo sopralluogo era stato effettuato il 19 febbraio, con un perito. I militari avevano scattato fotografie e svolto rilievi, dopo aver acquisito documentazione nell’ufficio tecnico comunale.

La struttura turistica, dotata di 250 posti letto ripartiti tra camere doppie e suite, anfiteatro, bar, ludoteca, parcheggio interno ombreggiato incustodito, piscina semiolimpionica, piscina per bambini, due campi da tennis, campo di calcetto in erba sintetica e di beach volley, è di proprietà del consigliere comunale con delega al Turismo, Giuseppe Durante, già indagato insieme ad altre cinque persone (tra cui il sindaco Salvatore Albano) per voto di scambio. I cinque, infatti, sono stati destinatari di altrettanti avvisi di garanzia emessi nell’ambito del fascicolo sul presunto voto di scambio avvenuto nell’ambito dell’ultima tornata elettorale del 2011.

Il sequestro dei carabinieri

Albano ieri è stato l’unico a rispondere alle domande degli inquirenti, respingendo ogni accusa e affermando di non aver mai conosciuto o incontrato le persone che lo accusano. Gli altri quattro indagati, invece, hanno scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, “in considerazione del clima poco sereno che si è creato nell’ambiente cittadino, alimentato da accuse prive di fondamento”. Gli indagati, per mezzo dei loro legali, si sono riservati, “non appena conclusa l’istruttoria, e conosciuti gli atti, di agire come parti lese a tutela della loro onorabilità”.

IMG_7650-4Vari i filoni d’inchiesta finiti all’attenzione della magistratura: quello sul presunto voto di scambio basato sulla compravendita di voti in cambio di denaro, e quello sugli attentati a danno di politici e imprenditori del comune salentino.

Poi, quello sul presunto voto di scambio, a base di festini hard e incontri a luci rosse con ragazze provenienti dall’Est Europa, appositamente assoldate nell’ambito dell’ultima tornata elettorale del 2011. In questo caso (due gli indagati) l’accusa ipotizzata nei confronti degli indagati è di voto di scambio e favoreggiamento della prostituzione.

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