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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Porto Cesareo

Contro gli ormeggi abusivi, chiusi i varchi e smantellati gli scivoli illegali

A Torre Lapillo forze dell'ordine e personale dell'Amp in azione. Diffide ai proprietari dei diversi natanti a rimuoverli

PORTO CESAREO – Si è partiti da Porto Cesareo e si proseguirà lungo altri tratti di costa, fino a Torre Squillace, sul litorale neretino. È l’operazione di contrasto all’ormeggio abusivo che ha avuto inizio all’alba di oggi fra il tratto di arenile e mare della spiaggetta nota come Saponara, di fronte alla storia Torre Lapillo, da cui prende il nome la frazione marittima cesarina, e andata avanti per tutto l’arco della giornata.

Vi hanno preso parte uomini e mezzi dell’ufficio locale marittimo di Torre Cesarea, dei carabinieri, della polizia locale e del personale in servizio presso l’Area marina protetta. I quali hanno colto l’occasione dell’apertura concessa dalla giunta regionale, che consente sino al 17 maggio di spostarsi (singolarmente) su tutto il territorio pugliese, per raggiungere le imbarcazioni da diporto di proprietà, per intimare e diffidare i possessori dei natanti ormeggiati abusivamente lungo la costa a rimuoverli. Tempo, 24, massimo 48 ore. Una diffida vera e propria. Passato il termine, si userebbero le maniere dure: rimozione forzata e denuncia alla Procura.

Chiusi i varchi e smantellati gli scivoli abusivi

L’operazione di sgombero massivo era già stata avviata a dicembre lungo tutta la costa dell’Area marina protetta di Porto Cesareo. Poi, però, con il dilagare del coronavirus e le conseguenti restrizioni governative, tutto era rimasto congelato. Almeno fino a oggi, quando è scattata un’operazione piuttosto vasta che ha portato già ad alcuni atti concreti.

Le forze dell’ordine, infatti, fra terra e mare, e con il supporto degli operatori dell’Amp, sono convenute davanti all’insenatura di Torre Lapillo, dove sono stati rimossi i corpi morti in ferro e cemento per l’ormeggio, interdetti tutti i varchi creati in modo abusivo per l’ accesso al mare nell’area ricadente nel Parco regionale terrestre Palude del Conte e Duna costiera, e smantellati gli scivoli non legali che consentivano d’immettere in acqua le imbarcazioni da diporto. Come detto, non finisce nemmeno qui. Nelle prossime settimane, infatti, ci si sposterà lungo altre località della costa, compresa l’insenatura di Torre Squillace, in agro di Nardò, dove attualmente si registrano oltre settanta natanti ormeggiati abusivamente.

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